“E poi cos’è successo una volta che siete giunti al luogo che la stella vi aveva indicato?” – domandò curiosa Amira
“Ci siamo guardati negli occhi e, dopo aver vinto lo stupore per una dimora così umile, siamo entranti e ci siamo inginocchiati e abbiamo deposto ai piedi del bambino e dei suoi genitori i doni che avevamo portato” – rispose il Magio Baldassarre.
“E lei com’era? Sarà stata sicuramente una bella donna vista che è la madre di Dio” – incalzò la donna.
“E’ una giovane donna la cui bellezza è difficile da descrivere perché l’intensità dei suoi occhi e il garbo dei suoi modi dicono di una saggezza superiore alla sua età anagrafica” – continuò a raccontare il magio.
“E cosa vi hanno detto? Gli sono piaciuti i regali che avete portato?” replicò nuovamente Amira.
“Il papà, mi sembra che si chiamasse Giuseppe, all’inizio ha avuto un atteggiamento prudente e difensivo anche solo per la nostra superiorità numerica ma poi la moglie, ricordandogli un episodio della loro tradizione, gli ha suggerito che potevamo essere un segno mandato da Dio proprio come era accaduto a dei loro parenti anni prima di nome Abramo e Sara se non ricordo male” – annuì il Magio Baldassarre.
“Strana gente questa di cui mi racconti; percepiscono eventi divini negli incontri con semplici esseri umani! Come se il loro Dio fosse un amico che cammina al loro fianco” – ridacchiò la regina.
“Eppure è così e ti dirò che anche a me è accaduta la stessa cosa: davanti a quel bambino ho percepito una presenza divina con la stessa chiarezza con la quale avevamo visto e seguito la stella” – rispose il Magio.
“Ma com’è possibile che sia accaduto? Tu non hai la loro origine e non conosci la loro cultura! Ma sei sicuro di stare bene? Non mi sembri più tu da quando sei rientrato” – incalzò la donna sempre più perplessa.
“Non so cosa sia successo come non so perché quella stella abbia portato là proprio noi ma una cosa l’ho capita…” – disse quasi sottovoce l’uomo.
“E cosa? Forza dimmelo, non tenermi sulle spine!” – incalzò Amira.
“Quando aprì il mio scrigno e consegnai la mirra in dono; il mio cuore ha provato una potente commozione e la stessa cosa è accaduta anche alla giovane donna che, pur rimanendo in silenzio, ha guardato il suo bambino e, stringendolo intensamente a sé, ha versato una lacrima.” – rispose con voce sommessa il magio.
“Certo che potevi portargli un altro dono! Non mi sembra ben augurante la mirra ad un neonato!” – disse la donna schernendo l’accaduto – “Ma perché hai scelto proprio questo regalo?” – incalzò Amira.
“All’inizio ho pensato che fosse una casualità; una scelta fatta frettolosamente vista l’urgenza di partire all’inseguimento della stella. Ma poi, dentro quella casa e davanti a quella lacrima, ho intuito che il destino di quel bambino sarà collegato ad una morte che cambierà la storia.” – rispose il Magio Baldassarre.
“Ma di cosa stai parlando? Un bambino con due genitori di umili origini cambierà la storia? E come?” domandò in modo sempre più sarcastico la donna.
“Non lo so eppure è accaduto qualcosa prima di andare via nella quale ho intravisto una possibile risposta” – disse il magio sempre più commosso.
“E cosa? Dai non tenermi sulle spine e dimmi tutta la verità” – incalzò impaziente Amira.
“Prima di andar via, quella giovane mamma mi ha guardato negli occhi e, dopo avermi ringraziato per il dono mi ha chiesto se mi avesse fatto piacere prendere in braccio il bambino” – e dicendo questo il Magio Baldassarre iniziò a piangere.
“E cosa hai fatto? Mica avrai toccato veramente quell’infante così misero” – disse Amira
“È stato il momento più intenso della mia vita: tra le mie braccia ho percepito qualcosa mai provato prima. La stella ci aveva guidato e avevamo visto la sua luce, ma dentro quell’abbraccio ho sperimentato anche il calore dell’astro celeste” – disse il magio.
“Un bambino con dentro l’energia delle stelle? Ma com’è possibile?” – disse in tono sommesso la donna.
“Non lo so Amira, ma l’esperienza di quel contatto mi ha penetrato il cuore donandomi una energia mai provata prima perché, dentro di essa, ho rivisto anche il volto di mia madre e di mio padre di nuovo giovani e felici in una dimensione sconosciuta” – balbettò l’uomo.
“Ma sono morti tanti anni fa? Di cosa parli, io non capisco” – replicò la donna.
“Proprio quella profonda ferita mi ha messo al seguito della stella e, tramite quell’abbraccio, il bambino è come se mi avesse detto che conosceva la mia sofferenza ed era nato anche per illuminarla e trasformarla” – disse sempre più emozionato Baldassarre
“Ed è così amore mio? Il tuo dolore è lenito?” – chiese la donna.
“È cicatrizzato ed è come se ora, nel cuore, avessi un segno che porta dentro la mia rinascita” – replicò l’uomo.
“E ora? Che farai” – disse la donna.
“Quello che mi ha detto sua mamma prima di andare: la gloria di Dio è l’uomo che vive” – concluse l’uomo abbracciando la moglie.
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