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E’ convocato per il 26 febbraio alle 20.30 nella sala civica di Piazza Lemine il Consiglio comunale di Almè. All’ordine del giorno tasse, bilancio e documento unico di programmazione. Il sindaco Massimo Bandera le scorse settimane aveva anticipato che le famiglie di Almè nel 2018 pagheranno meno tasse per un ammontare complessivo di 55.000 euro (36.000 euro da addizionale comunale Irpef e 19.000 euro dalla tassa rifiuti). Fatti due conti, sommando anche le riduzioni dell’anno scorso, un nucleo familiare standard composto da quattro persone (con i due genitori che lavorano) potrà godere di un “beneficio tributario” di oltre 50 euro.  Tutto ciò è stato possibile grazie ad un’accurata analisi sulla riscossione dei tributi affidata dall’Unione dei Comune di Almè e Villa d’Almè ad una società esterna. “Abbiamo scoperto con stupore – spiega Bandera – una voragine di mancati introiti (in particolare l’Imu) dovuta ad una superficiale azione di controllo e di accertamento fatta negli anni passati. Spiace constatare che il costo di questa grave inadempienza sia ricaduto sulle spalle di chi regolarmente ha sempre pagato le tasse”. Seppur la società incaricata di monitorare i tributi lavorerà ancora fino a giugno per stilare l’elenco completo delle cifre evase nei due Comuni, un dato parziale indica che finora sono stati accertati (per quanto riguarda Almè) ben 760.000 euro di tasse non versate dal 2012 al 2016. Comunque, in seguito a pronte notifiche agli interessati più della metà della somma è già stata riscossa.Se tali controlli fossero stati attivati a tempo debito – ci tiene a sottolineare Bandera – si sarebbe evitato l’aumento delle tasse negli anni passati, nonché la perdita di entrate oggi non più riscuotibili perchè prescritte dopo 5 anni”. Nello specifico l’amministrazione Bandera interviene sull’addizionale comunale Irpef.


L’ex sindaco Luciano Cornago è in assetto di guerra, e non mancherà di manifestarlo in Consiglio, per quanto dichiarato dal sindaco Bandera sul notiziario comunale a proposito della “voragine di mancati introiti dovuta ad una superficiale azione di controllo e accertamento… nonché la perdita di entrate oggi non più riscuotibili perché prescritte dopo 5 anni”. “Prima di fare enunciazioni di questo genere – precisa Cornago – è opportuno avere le prove altrimenti si parla a vanvera ipotizzando il reato di danno erariale e lasciando passare il messaggio di una certa faciloneria nel personale dell’Unione dei Comuni di Almè e Villa d’Almè”. Per Cornago, prima del 2011, “i controlli e gli accertamenti sono sempre stati effettuati dal competente ufficio con le risorse umane e tecnologiche a disposizione e questa azione era sufficiente per contrastare l’evasione “fisiologica” dovuta anche a dimenticanze dei contribuenti”. Dopo il 2011 le questioni tributarie si sono complicate creando un farraginoso susseguirsi di leggi e regolamenti.Qualsiasi amministrazione – spiega Cornago – sarebbe riuscita a recuperare quei mancati introiti. Infatti, risulta che dal 2015  l’Unione dei Comuni abbia affidato all’ufficio tributi l’obiettivo del recupero dei crediti anche tramite l’aiuto esterno. Mi spiace notare, ancora una volta, che si cerca sempre di addossare errori inesistenti alle precedenti amministrazioni e mai una volta si accenna che molti risultati si stanno ottenendo grazie a ciò che era già stato predisposto”. Infine, Cornago lancia la sfida a Bandera: “Se concretamente il sindaco ha delle prove di danno erariale all’ente faccia un esposto alla Corte dei Conti altrimenti di gente che fa gossip ne abbiamo già abbastanza“.


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