Uno strale velenoso è stato scagliato dall’ex sindaco Luciano Cornago e dal gruppo civico “Insieme per Almè” lancia, attraverso un foglio distribuito in questi giorni. Il bersaglio è la lista di Patrizia Gamba (Almè al Centro). “Ci si candida con la (positiva) ambizione di vincere le elezioni per amministrare il paese, – si legge nel pamphlet – non con quella di far perdere altri considerandolo, oltretutto, un successo di cui vantarsi”. Un’affermazione che il sindaco Cornago rincara: “Gamba pensava di avere in mano il gruppo dei fantastici 12. Quando si è resa conto che in pochi ad Almè l’hanno votata ha preferito buttarla sul personale rallegrandosi di aver contribuito a farmi perdere. Ma qualsiasi politologo local ha capito che i suoi 400 voti erano voti in libertà che potevano, senza di lei, andare a me oppure a Bandera”.
Ma a preoccupare maggiormente Cornago è la sfiducia degli elettori ad affacicarsi alle urne anche per decidere il destino politico locale. “Dall’esito del voto – continua il foglio – emerge un altro fatto che ormai si ripete: tra astensionismo sempre in crescita ed al netto delle percentuali, nel nostro paese si vincono e si perdono le elezioni per duecento voti e, soprattutto, anche chi vince rappresenta, in termini di consenso, una minoranza”. L’ultima frecciata va al nuovo sindaco Massimo Bandera, “imposto dal Carroccio provinciale che ha spaccato la sezione locale inizialmente orientata su un diverso candidato e che perduto storici iscritti e militanti“. “Valuteremo – chiude Cornago – cosa sarà in grado di fare con un programma che in termini sostanziali non si discosta dal nostro”. Per Bandera si tratta di un volantino che si contraddice da solo. Prima scrivono che la “campagna contro non paga” e poi si mettono a attaccarmi. Sarà che non hanno ancora interiorizzato la sconfitta. Si tratta di falsità. Noi siamo impegnati a dare attuazione agli impegni presi”.