Nel 2019 la giocatrice ucraina di scacchi Anna Muzychuk è diventata la vice campionessa del mondo. In una intervista a 24Sport della giornalista Sofia Kulaj ha raccontato di come si è avvicinata agli scacchi, dei suoi metodi di allenamento e delle qualità che dovrebbero avere gli aspiranti campioni di questo nobile sport.
1) I suoi genitori conoscono gli scacchi. E’ stata questa circostanza ad avvicinarla al gioco?
Direi di si. I miei genitori hanno insegnato a giocare a me a mia sorella. A due anni sapevo già muovere tutti i pezzi nell’ambito delle regole del gioco.
2) quanto tempo dedica all’allenamento?
In media 5/6 ore al giorno.
3) In che regione dell’Ucraina gli scacchi sono maggiormente praticati?
Gli scacchi in Ucraina sono uno sport di successo. I nostri scacchisti hanno vinto tutte le gare più prestigiose sia a livello maschile che femminile. Le città più attive sono Leopoli e Kharkiv. Per esempio a Leopoli abitano all’incirca 20 Grandi Maestri. Una densità che non trova riscontri in altre località.
4) Oltre agli scacchi, ha altri hobby?
Il tempo libero che mi resta è molto poco. Detto questo preferisco passare il tempo con la famiglia e gli amici. Quando posso vado al cinema, ascolto musica, passeggio in città. Considerato che gli scacchi richiedono molta resistenza vado in palestra e faccio sport.
5) Come si sente, in molti tornei, ad essere considerata la favorita?
Da 10 anni sono nel Top Ten delle migliori giocatrici di scacchi. Mi sono abituata e non ci penso. Cerco in ogni torneo di raggiungere il miglior risultato possibile.
6) Quali tornei ricorda in modo particolare?
Ne evidenzio due. La mia prima vittoria al Campionato europeo under 8. Avevo sei anni e frequentavo la prima elementare. Come premio ho ricevuto una bicicletta. Era la più bella del mio cortile. Poi, ricordo in particolare, nel dicembre del 2016, il primo posto nel blitz e nel rapid nel Campionato del mondo femminile disputato a Doha. Un risultato davvero eccezionale.
7) Quali qualità deve possedere uno scacchista per ottenere buoni risultati?
E’ molto importante avere una buona memoria. Poi resistenza, perseveranza, attenzione, capacità di concentrazione, essere sicuro di se stesso. Conta anche la voglia di raggiungere gli obiettivi prefissati e credere che tutto è possibile.
8) Quali consigli può dare ai ragazzi che si avvicinano agli scacchi?
Prima di tutto gli scacchi devono piacere. Se al ragazzo o alla ragazza piacciono gli scacchi, al di là che diventi un professionista, è opportuno che continui a giocare. Gli scacchi portano dei benefici utili in altri campi.
9) Ha mai pensato di smettere di giocare e dedicarsi ad altro?
Quando affronto dei tornei difficili arrivano anche pensieri del genere. Poi passano e capisco che giocare a scacchi è la cosa migliore che sto facendo. E così torno ad allenarmi.
10) Un augurio ai lettori di questa sua intervista?
Soprattutto felicità e salute. Poi che si viva in pace amando chi ci sta intorno. Infine fare le cose che ci piacciono e cercare di farle nel modo migliore: solo così si raggiungono risultati insieme a tante gioie.