Biondi immobiliare

Un archivio fotografico di oltre trecento immagini racconta gli ultimi cent’anni di Almè. Un repertorio unico in paese raccolto con pazienza dal “Maestro del Lavoro” Antonio Albergoni, pensionato con l’hobby della ricerca fotografica. Un secolo di storia che fluisce sotto gli occhi attraverso panoramiche, ritratti, squarci di vita quotidiana. Le lancette dell’orologio scorrono all’indietro quando ad Almè passava ancora il treno per la Valle Brembana, quando via Marconi si chiamava viale Vittorio Emanuele oppure quando il torrente Rino non era ancora stato coperto e scendeva “a vista” lungo la strada che porta alla chiesa. Immagini di prima degli anni 50, quando il boom edilizio e l’immigrazione, soprattutto dalla valle Imagna, non erano ancora iniziati.  Immagini in bianco e nero del Torrione, dei cortili di Piazza Lemine e via San Michele, del porticato del Borghetto, delle cascine di Piazza San Giovanni Battista, di via Monte Bianco, di via Riviera, di via Torre d’Oro e di via Conciliazione. Vedute caratteristiche di un paese dove un tempo, neanche troppo lontano, le fatiche dei campi erano la quotidianità. Si scorgono vecchi trattori della Same, pannocchie di granoturco appese sui portici, biciclette dal design antico e qualche automobile oggi d’epoca, allora, sicuramente, un’invidiata sciccheria. Antonio Albergoni sorride con un bagliore di nostalgia per “il tempo andato” mentre con lentezza sfoglia i suoi album e di ogni foto racconta qualcosa: un aneddoto, una riflessione, un ricordo.


Quando abbia cominciato la raccolta di materiale fotografico Albergoni non lo ricorda con esattezza. “L’importante però è stato iniziare – afferma – tanti anni fa mosso dal mio amore per il paese. Non volevo che il mosaico della nostra storia perdesse tasselli importanti”. Così Albergoni ha vestito i panni del ricercatore a tempo perso quando il lavoro, come responsabile della produzione e della manutenzione in una ditta di Curno, lo concedeva. Alcune fotografiche, soprattutto le più recenti, le ha scattate personalmente. Altre sono un regalo degli amici fotografi che lavorano nei dintorni. Ma il pezzo forte della sua collezione è dovuto alla generosità delle famiglie di Almè che hanno risposto con entusiasmo al suo desiderio di arricchire il bagaglio fotografico del paese. “Quanti campanelli ho suonato alla ricerca di uno scatto storico oppure di un flash che esprimesse i valori della comunità in cui sono cresciuto”. E così di anno in anno, Antonio Albergoni, con pazienza e tenacia, ha arricchito il suo tesoro di immagini. Molte sono esposte anche in Municipio lungo i corridoi oppure nell’ufficio del primo cittadino. Di questi giorni la notizia che Albergoni, in un atto di civica liberalità verso il Comune, ha recuperato e restaurato il manifesto (vedi foto) realizzato in onore dei cittadini di Almè caduti nella Prima Guerra mondiale. Sarà esposto all’ingresso del Municipio in questi mesi per ricordare e celebrare i 100 anni dalla fine del primo conflitto mondiale.


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