L’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi non si può certo dire che coltivi l’arte del dubbio. Donna determinata, volitiva, ormai con una certa esperienza politico-amministrativa alle spalle, in un’intervista concessa a Dino Nikpalj per L’Eco di Bergamo, mostra senza remore tutto il suo decisionismo che non viene mai sfiorato da un minimo tentennamento. Tanto da non farsi gran riguardi nemmeno nei confronti dei compagni di partito leghisti che storcono il naso sul progetto del treno per Orio.
Ma andiamo con ordine, partendo dal tema dell’autostrada Dalmine-Treviglio. Della cui utilità l’assessore si dice “assolutamente convinta”, perché dice che tra l’hinterland di Bergamo e la Bassa “serve un collegamento veloce come un’autostrada” (o tutt’al più una strada con almeno due corsie per senso di marcia). Serve perché serve, una tautologia perfetta, che non necessita di spiegarne le ragioni, di pesarne il rapporto costo-benefici, di valutare se esistano alternative. Terzi, per la verità, dice che è pronta a valutare “qualsiasi alternativa”. Ma rimanendo dentro il “corridoio” individuato. Perfetto, e allora di quali alternative si parla? Un leggero piegamento a destra o a sinistra?
Poi il tema dei ponti tra Calusco e Paderno. Terzi taglia corto: per la Regione è già tutto deciso, se tutto resta fermo è per “un problema della locale amministrazione” di Paderno. Eh già, questi localismi che da sempre la Lega combatte con la sua visione “nazionale”…. Quindi eccoci all’incompiuta Treviolo-Paladina. Per il completamento servirebbero centinaia di milioni. Qui l’assessore che per la Dalmine-Treviglio vuole solo la soluzione ottimale dice che ci si potrebbe accontentare di “miglioramenti della viabilità esistente da parte di Anas” (svincoli, rondò, ecc). Non male come soluzione, dai…
Si passa ai treni e l’assessore mette bene in chiaro che non si fida e non crede alla rappresentatività dei comitati dei pendolari. All’obiezione che non può scegliersi gli interlocutori, Terzi concede che bisogna “studiare un modo per capire chi possa davvero rappresentare i pendolari”. Mah, un bel referendum? Sul treno per Orio, cascano male anche i consiglieri comunali di Bergamo della Lega che hanno avanzato dubbi sul progetto. “Mi spiace per loro” taglia corto l’assessore. Cosa fatta, capo ha, cari compagni leghisti… Infine, nel mirino c’è la Brt, il sistema di bus elettrici che dovrebbe collegare Bergamo e Verdellino, passando per Dalmine, paese di nascita dell’assessore che ha guidato anche come sindaco. Ecco, qui Terzi veste i panni della cittadina, come i pendolari, e critica il progetto perché rischia di complicare la vita a chi viaggia sulla statale 525. Tutte le nobili idee precedenti vanno in fumo di fronte al proprio “giardino” di casa.
La sindrome Nimby (not in my backyard), incredibile, ha colpito anche l’assessore. Chi l’avrebbe mai detto?