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L’Assessora alla Politiche Sociali Marcella Messina ha presentato questa mattina l’Accordo di Collaborazione tra il Comune di Bergamo e la Caritas Diocesana Fondazione Diakonia Onlus rappresentata, all’incontro da Don Roberto Trussardi e per le Parrocchie della città da Mons. Angelo Domenghini Vicario Territoriale CET 1.

L’Assessora ha messo subito in evidenza alcuni dati forniti dai Servizi Sociali negli ultimi 10 mesi: Su 1648 accessi gli sportelli dei servizi sociali decentrati, 687 hanno come motivazione principale una problematica economica. Di questi 687, 353 sono italiani, 334 sono le persone di origine straniera258 sono persone sole, 429 sono nuclei familiari di 2 o più componenti. Alla problematica economica, per 216 nuclei si aggiunge anche un problema di tipo abitativo (morosità di affitto, sfratti, alloggio all’asta e situazioni simili). Anche a Bergamo, come nel resto d’Italia, le persone che rientrano nella “povertà” sono in aumento ed è stato necessario e indispensabile unire le forze per far fronte alla richiesta di aiuto. La finalità è quella di creare un sistema di protezione e sicurezza sociale rivolto alle persone e alle famiglie che possa rispondere ai bisogni sociali, prevenire e contrastare gli elementi di esclusione, promuovere il benessere, non solo attraverso interventi di riduzione del disagio e della povertà, ma anche attraverso il coinvolgimento, attivo e diretto, dei destinatari nei loro percorsi di inclusione sociale ed economica. L’Accordo si attuerà mediante una collaborazione articolata tra gli operatori delle sedi decentrate dei Servizi sociali del Comune di Bergamo, il referente territoriale di Caritas diocesana/Fondazione Diakonia Onlus, i volontari dei Centri Primo Ascolto Caritas e delle altre realtà associative delle Parrocchie coinvolte.

L’impegno comune è quello di co-progettare:

percorsi di scambio di informazioni e documenti con gli orientatori e il coordinatore delle sedi decentrate dei servizi sociali per la condivisione delle iniziative svolte a livello territoriale e rivolte alla cittadinanza

azioni di sostegno alle persone/famiglie in situazione di difficoltà, mettendo a disposizione anche risorse materiali e/o economiche per la buona riuscita degli obiettivi progettuali erogate in misura differente a seconda delle progettualità condivise

Il Comune di Bergamo, attraverso le diverse articolazioni del Servizio sociale comunale (decentramento e Aree d’intervento adulti, minori, anziani, disabili), si impegna a:

collaborare con i referenti territoriali di Caritas Diocesana che coordinano i Centri di Ascolto e Coinvolgimento (CPAC) della città ed i gruppi caritativi parrocchiali per la condivisione delle diverse progettualità relative ai nuclei familiari beneficiari degli interventi

organizzare incontri periodici di coordinamento tra i soggetti aderenti all’Accordo

proporre incontri periodi di aggiornamento e formazione in merito ai dispositivi economici ed alle misure ministeriali, regionali e locali di contrasto alla povertà rivolti agli operatori ed ai volontari delle Parrocchie

convocare incontri di confronto e progettualità tra assistenti sociali afferenti alle Aree (adulti, minori, anziani, disabili) e i referenti dei Centri di Primo Ascolto e Coinvolgimento parrocchiali cittadini, per la condivisione della progettualità sulle singole situazioni in carico

Caritas Diocesana Bergamasca/Fondazione Diakonia Onlus e le Parrocchie cittadine si impegnano, mediante l’apporto dei Centri di Primo ascolto e Coinvolgimento e le realtà associative delle Parrocchie, a:

svolgere un’azione informativa e di orientamento nei confronti delle persone che accedono ai Centri di Primo Ascolto e Coinvolgimento

informare regolarmente il coordinatore del Servizio Sociale decentrato dei progetti, iniziative, servizi messi a disposizione da Caritas diocesana/Fondazione Diakonia Onlus e dai suoi partner per la popolazione fragile 

partecipare regolarmente attraverso un referente del centro di ascolto delle diverse parrocchie, alle riunioni concordate tra i coordinatori dei servizi coinvolti nel presente accordo

raccordarsi con le assistenti sociali afferenti alle Aree (adulti, minori, anziani, disabili) per garantire un accompagnamento progettuale delle persone in situazione di fragilità

impiegare in modo coordinato le diverse competenze di volontari e operatori, promuovendo un approccio alla persona e/o alla famiglia, di carattere globale ed unitario.

Anche a Bergamo il problema degli afflussi Extra CEE comincia a farsi sentire in modo evidente e pesante e i dati forniti dall’Assistenza dei Centri di Primo Ascolto della Parrocchie della città sono evidenti:

356 persone totali incontrate di cui il 73% donne, e 27% uomini. Di quest’ultimi il 32% sono italiani. Il 49% delle persone incontrate dai CPAC della città sono donne coniugate o conviventi con figli a carico.

L’80% proveniente da paesi extra UE (10% dall’Ucraina, 10% dalla Bolivia, il 9% dal Marocco e il 7% dal Senegal). Nell’anno 2023 ci sono state ancora presenze alte di donne ucraine, in continuità con l’anno 2022, per effetto del conflitto che si è prolungato. 

Il 37% delle donne aiutate nei CPAC è disoccupata in cerca di nuova occupazione, ma vi è un 13% che ha entrate da lavoro o da pensione che non riesce a mantenersi.

Il 31% ha un’età compresa tra i 41 e i 50 anni, il 24% tra i 31 e 40 anni. Il 66% in totale delle donne aiutate non supera i 50 anni.

Alla fine poi manca un coordinamento tra gli aiuti che arrivano a queste persone tramite il Comune e la Caritas e quanto assegnato alle famiglie fragili dal Governo Meloni tramite l’INPS come la “Carta spesa” o “Carta benzina”, il rimborso dell’acqua potabile. Ad una nostra richiesta ad Don Trussardi la risposta è stata “Assistenza SI, assistenzialismo NO”.

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