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AtalantaMilan 1-3. Voglio cominciare dal minuto n. 89 della partita di ieri sera, il Milan meritatamente in vantaggio per 3 – 1 e da tutto lo stadio di stampo neroazzurro parte un lungo e sentito applauso. E’ stata l’ennesima dimostrazione della unicità del pubblico di Bergamo. Si può perdere una partita ma non la faccia. Il pubblico lo sa. E ricordiamoci che sulle divise neroazzurre della Dea c’è scritto: “la maglia sudata sempre”.  Poi, certo, ieri sera ci sono stati giocatori che hanno magari reso al di sotto delle proprie possibilità come Berisha, Gomez, Hateboer e Zapata. Ma questo è un altro discorso. Ci sono in campo anche gli avversari e tuttavia anche chi ha reso meno di quel che poteva ha comunque onorato la maglia.  Primo tempo giocato da grande squadra, sempre col possesso palla nella metà campo del Milan anche se l’ex Kessè di testa si è mangiato un gol già fatto. Ed ecco che l’Atalanta passa in vantaggio con Freuler grazie a un grande assist di Ilicic.


Atalanta che controlla tranquillamente la partita tranne che nel minuto di recupero dove bisognava gestire la palla per andare all’intervallo in vantaggio e incredibilmente a 20 secondi dalla fine il Milan trova il pareggio con Piatek. Un gran bel gol ma grande colpa dell’Atalanta per il mancato pressing su Rodriguez che ha dato la possibilità di fare l’assist. E purtroppo è l’episodio decisivo perché nel secondo tempo l’Atalanta accusa il colpo, non è la stessa de primo tempo e il Milan ne approfitta per portarsi in pochi minuti sul 3-1 anche per errori di Hateboer e Berisha. E sul 3-1 la partita è praticamente finita. Perdere col Milan ci sta. Però dà fastidio che i 3 gol rossoneri siano nati in gran parte per errori dei giocatori della Dea a differenza invece  del gol di Freuler che invece è stata una gran bella azione. Nulla è compromesso. Mancano ancora 16 partite e l’Europa rimane sempre alla nostra portata… soprattutto con questo grande e autentico appassionato pubblico, ora più che mai il dodicesimo uomo in campo! (dalla rubrica “La Dea del Teo“)


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