Una differenza di 50 euro gli ha salvato la vita. Alessandro Albanese, 58 anni di Sorisole, in Mali per motivi di lavoro, è scampato all’attacco jihadista all’Hotel Radisson Blu nella capitale Bamako.
Il commando formato da uomini del gruppo al-Mourabitoum ha agito venerdì mattina (20 novemre 2015) prendendo in ostaggio 170 persone uccidendone 27. “Giovedì stavo per prenotare una camera proprio in quell’hotel – spiega il tecnico collaudatore per il gruppo Tetra Pak – Grazie a Dio ho rifiutato per il prezzo troppo alto, altrimenti sarei stato coinvolto nell’attacco terroristico che ha causato 27 vittime”.
Nella tragedia il caso ha giocato in favore di Albanese. Da due settimane in Mali stava cercando un hotel dignitoso dopo averne sperimentati qualcuno decisamente con standard di servizio molto scarsi. “La mia società mi permette un tetto massimo di 150 euro a notte. Così giovedì ho contattato il Radisson Blu cercando di contrattare il prezzo della permanenza, ma sotto i 200 euro non sarebbero scesi. Da come poi sono andate le cose è stato meglio così”.
Il “technical engineer expert” di Sorisole è abituato a spostarsi in Africa per verificare il funzionamento di impianti di imbottigliamento. Prima del Mali era a Brazzaville nella Repubblica del Congo. In programma c’è una imminente trasferta nel Benin. Albanese adesso è chiuso in albergo. Dall’Ufficio Rischi di Londra del suo gruppo ha avuto l’ordine di non lasciare la camera per 72 ore. Dopodiché lo informeranno se ci sono le condizioni per restare e completare il lavoro oppure di lasciare il Mali.
Il sentore che qualcosa di anomalo fosse successo Albanese l’ha capito ieri mattina alle 8 mentre si stava dirigendo al cantiere dopo aver fatto colazione. “In strada si vedeva un caotico viavai di pattuglie della polizia e ambulanze a sirene spiegate. Poi l’autista mi ha informato del fattaccio”. Rientrato in albergo gli aggiornamenti sulla situazione li attinge dalla televisioni oppure scendendo alla reception. Dalla cronaca di Albanese sembra che siano due i gruppi terroristici coinvolti nell’assalto al Radisson Blu Hotel. Oltre al gruppo salafita al-Mourabitoum, corresponsabile del terrore a Bamako (a una settimana esatta dagli attentati di Parigi) ci sarebbe la ben più nota al-Qaeda, filiazione territoriale dell’organizzazione creata da Osama Bin Laden.
L’attacco jihadista è cominciato intorno alle 7 di ieri mattina. Gli assalitori sono arrivati a bordo di un’auto immatricolata con targa diplomatica. Sparavano colpi di arma da fuoco e urlavano “Allah Akbar”. “L’Hotel Radisson Blu – continua Albanese – si trova proprio nel centro di Bamako. E’ molto frequentato da diplomatici e da uomini d’affari stranieri che lo considerano un punto di riferimetnto per rimanere in città”.
Man mano che le ore passavano la situazione di quanto era accaduto diveniva sempre più chiara nella testa di Albanese. “Sono stati presi in ostaggio 170 persone. Dopo ore di assedio, le forze speciali maliane hanno sferrato prima un blitz, poi un secondo assalto e hanno liberato tutti gli ostaggi. Il bilancio, ancora provvisorio, si attesta a 27 persone morte”.
Adesso Albanese dice di sentirsi relativamente tranquillo e al sicuro nella permanenza coatta di 72 ore a tre chilometri in linea d’aria dal cuore dell’assalto. Certo è che i pensieri rimuginano sui quei 50 euro di differenza che non gli hanno permesso di alloggiare al Radisson Blu Hotel. “Se il tira e molla sul prezzo fosse andato a buon fine mi sarei trovato mio malgrado coinvolto in un attentato. Meglio non pensarci”. (Bruno Silini)
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