Biondi immobiliare

La Bergamasca (242 Comuni con 1.107.441 abitanti) vanta il quarto posto assoluto in Italia e il terzo in Lombardia (dopo Milano e Brescia) per numero di aste immobiliari.


aste immobiliariIn sostanza si tratta di appartamenti, case, magazzini e in generale immobili messi in asta dal tribunale. Se ne contano 6.922 nel 2015. L’80% riguarda abitazioni per le quali il proprietario non è più in grado di sostenere un mutuo. Il restante 20% è relativo ad immobili di aziende oppure società cadute in fallimento. Le statistiche giungono dall’osservatorio di Mirko Frigerio di Romano di Lombardia, consulente immobiliare in esecuzioni giudiziarie, specializzato su scala nazionale nella gestione, assistenza e analisi di procedure concorsuali (aste, fallimenti e concordati).

Il dato è rilevato dal nostro comitato scientifico – spiega Frigerio – pubblicato in maniera esaustiva sul report “ASTE – ANNO ZERO” è uscito l’11 gennaio. Si tratta del primo documento ufficiale sulle aste immobiliari in Italia. Il dato bergamasco non contempla solo le aste gestite dal tribunale di Bergamo, ma è la somma di tutte quelle esecuzioni disposte da altri tribunali italiani riguardanti immobili localizzati nel territorio bergamasco”. Numeri, insomma, che fotografano in maniera reale e tutt’altro che approssimativa la situazione nella nostra provincia. Quindi, nello scorrere il lunghissimo elenco, si ci può accorgere di esecuzioni decise da altri dieci tribunali oltre a quello di casa che vanno da Milano a Sondrio passando per Mantova e Cremona. C’è persino il caso di un procedimento disposto a Cagliari.

La spiegazione sta nel fatto che il tribunale di competenza per un’asta immobiliare non è quello di ubicazione dell’immobile bensì il tribunale nel quale è stato contratto un mutuo oppure il tribunale sul quale gravita la sede sociale di un’azienda. Pertanto, potrebbe succedere che una persona residente a Cefalù compri (attraverso un mutuo aperto con una banca siciliana) una casa a Bergamo che poi il tribunale di Palermo pone in asta se il proprietario ha finito la “benzina” per il mutuo”.

Le esecuzioni immobiliari a Milano (9.611), Brescia (8.902) e Bergamo (6.922) rappresentano ben l’11,2% su scala nazionale. La sola Lombardia guida la classifica regionale con il 21% di aste totali in Italia. Sotto Bergamo, nell’ordine troviamo le province di Pavia (4.450), Varese (3.693), Mantova (3.369), Como (2.525), Monza-Brianza (2.426), Cremona (2.412), Lodi (1.458), Sondrio (762) e Lecco (737). Una tale concentrazione non sorprende Frigerio. “La Lombardia vanta diversi primati. Ha il più alto prodotto interno lordo del Paese, il territorio più popolato con oltre 9 milioni di abitanti (il 16,5% dei residenti in Italia) e negli anni pre-crisi è stata caratterizzata da un abbondante accesso al credito. Parliamo, per esempio, di immigrati che hanno trovato lavoro regolare in Lombardia decidendo, forti di un contratto indeterminato, di comprare casa. Poi sappiamo quello che è successo con la crisi partita nel 2008. Molti hanno perso il posto di lavoro e con esso la forza di sostenere un mutuo”.

Ovviamente anche le banche hanno subito un contraccolpo non da poco conto. “In questi anni si trovano a smaltire quelli che tecnicamente vengono definiti non performing loans ovvero linee di credito deteriorate. Se agli inizi del Duemila concedevano crediti che andavano ben oltre il valore dell’immobile a persone che non erano neppure in grado di pagare il rogito al notaio adesso si trovano impegnata a raccogliere il più possibile (spesso briciole) dalle aste per sopperire ad una condotta diciamo “baldanzosa”. Una proiezione che prende in esame tutto il 2016 stima che le esecuzioni immobiliari sfiorino quota 10.000.Un’impennata di circa il 40% – chiude Frigerio – dovuta dalla nuova normativa che accelera i tempi delle procedure e abbassa i prezzi, ma anche dal palesarsi di tutti quegli immobili che fanno parte del periodo peggiore della crisi”. (Bruno Silini)

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