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Il mio sogno era che la chiesa di Sant’Andrea potesse essere una porta aperta per chiunque cercasse, anche a tarda sera, un’oasi di pace, bellezza e spiritualità. Purtroppo in questi ultimi giorni essa è stata oggetto di alcuni episodi spiacevoli. Settimana scorsa ho trovato la sedia che fa da sede liturgica rovesciata in mezzo alla chiesa e bagnata di quella che temo fosse urina”.

“Ieri sera (venerdì per chi legge, ndr.) – continua don Gusmini – il furto delle offerte dai due raccoglitori. Pochi euro di bottino perché le cassette vengono regolarmente svuotate, ma uno sfregio pesante soprattutto ai danni di quella “del suffragio”, un manufatto in legno intarsiato risalente alla metà dell’Ottocento. Pertanto mi vedo costretto a tenere chiusa la chiesa (salvo per la messa domenicale), finché non avrò trovato i fondi per installare un sistema di telecamere di sicurezza a circuito. Mi dispiace molto. Davvero molto“.



E’ lo sfogo del vice parroco Don Giovanni Gusmini (responsabile diocesano della pastorale universitaria) di fronte all’ondata di vandalismo che ha colpito la chiesa di Sant’Andrea in via Porta Dipinta. Si pensa all’installazione di telecamere. Partita una gara di solidarietà per restaurare quanto rovinato dai vandali.

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