Il torrente Bondaglio, che scorre a Sorisole, è inquinato in modo grave. Occorre una maxi operazione di risanamento.
Un’immagine postata su Facebook dall’ex vicesindaco di Ponteranica, Santo Giuseppe Minetti, mostra in maniera inequivocabile il pessimo stato di salute di uno dei principali affluenti della Quisa. Nel post si nota un consistente cumulo di schiuma biancastra che staziona in un’ansa del torrente in pieno Parco dei Colli vicino ai cosiddetti “laghetti del Gres”.
Emerge ancora una volta, con cadenza ciclica, un problema annoso il quale, nell’alternanza policromatica dei sindaci di Sorisole, non ha mai trovato una soluzione compiuta. Il Bondaglio negli anni è sempre rimasto una nota dolente nello spartito ecologico del territorio.
Sembra, però, che il primo cittadino Stefano Vivi abbia preso seriamente a cuore la questione dando il via all’operazione “Gamberi nel Bondaglio”. “Intendo ripulire le acque di un corso d’acqua che è stato trascurato per tantissimi anni”. Un convincimento che non suona come un vuoto proclama poiché a un recente tavolo dello Ster, alla presenza di una decina di sindaci firmatari di un protocollo di studio sulla Quisa, il sindaco Vivi si è dimostrato ben disposto a sanare il corso d’acqua che da Sorisole attraversa (coperto) tutto il centro di Petosino.
Anche il presidente del Parco dei Colli, Oscar Locatelli, ha inviato a Sorisole una missiva. Premettendo che “il torrente Bondaglio è stato oggetto nel corso degli anni di varie segnalazioni, indagini e interventi al fine di riqualificarne le caratteristiche ambientali” segnala che “le problematiche inerenti la presenza di scarichi di reflui non siano state completamente risolte, e che in tal senso permangano alcune situazioni “anomale” che urge risolvere per ristabilire condizioni di equilibrio ambientale”.
Locatelli chiede a Sorisole “un intervento urgente e decisivo”. La lettera è sempre la stessa che arriva da anni al protocollo del Municipio. Un copia e incolla infruttuoso se consideriamo le tante segnalazione ufficiali e ufficiose (mediante i social network) che hanno come protagonista il Bondaglio e il suo perdurante inquinamento. Per un tratto del corso confluiscono ancora acque nere (scarichi domestici di lavatrici per esempio) invece delle sole acque bianche (soprattutto di origine meteorica).
A tutto ciò si aggiungono le reiterate azioni dei soliti furbetti ecosostenibili che considerano i torrenti locali (in questo caso il Bondaglio) ricettacoli per sbarazzarsi di rifiuti, liquami e sostanze inquinanti.
“Non sarà una cosa semplice – conclude Vivi – ma non intendo finire il mio mandato senza che si possa provare a risolvere la questione. Dopo l’esortazione di Locatelli ho subito chiesto ad Uniacque una verifica puntuale di tutto il letto del Bondaglio per avere nero su bianco tutte le sue criticità. Quella che sarà la nostra parte la faremo. Se ravviseremo comportamenti ecologici dubbi da parte dei miei cittadini sarà mio preciso dovere intervenire per far rispettare la legge”. (Bruno Silini)