E’ un record sorprendente che di quelli che segnano il passo ed entrano di buon grado negli annali di un territorio. Protagonista è l’area del Lemine e della Valle Imagna che, durante i mesi di Expo, ha ottenuto un +22% di presenze rispetto al 2014 registrando nel contempo uno straordinario incremento di turisti stranieri (+44%) equivalente a più di 4000 presenze in soli tre mesi.
Numeri che sostanziano un lavoro costante di promozione territoriale prima e durante l’Expo. “Le varie agenzie del territorio hanno imparato a lavorare insieme – spiega Alessandro Frigeni, vicesindaco di Almenno San Bartolomeo e assessore al Turismo – Abbiamo creato una squadra affiatata, intessuto relazioni, motivato gli scettici e puntato, con testa e ottimismo, a non perdere la “corriera” dell’Albero della Vita”.
In questo periodo i Comuni del Lemine e della Valle Imagna si sono prodigati come non mai per essere all’altezza di un evento dalla valenza internazionale. I gioielli del Romanico (San Tomè e San Giorgio) hanno rappresentato un volano culturale che non tutti in Bergamasca possono permettersi.
“Su quei tesori architettonici e storici – continua Frigeni – si è realizzata una sinergia puntale ed efficace. Pensiamo solo alla rassegna di eventi che andavano sotto il nome di “Lemine Expo” oppure alle “Domeniche nel Lemine” ideate da Stefano De Sanctis, assessore al Turismo ad Almenno San Salvatore”.
L’offerta ricettiva è stata al passo coi tempi. Una decina di albergatori ha creato pacchetti di sicuro appeal. Non solo sotto il profilo della buona cucina ma anche nella prospettiva dei servizi offerti. “Se un albergatore – aggiunge Frigeni – mette a disposizione per i propri clienti delle comode navette per l’aeroporto di Orio al Serio mi sembra un’opzione di grande attenzione turistica”.
Senz’altro un altro punto di prestigio è stata l’attuazione del progetto “Chiese Aperte”. In pratica le rinomate chiese del Lemine restavano visitabili non solo nei giorni festivi ma anche nei “feriali”. Le porte aperte full time sono state garantite da un gruppo di disoccupati i quali, opportunamente formati, hanno accolto la marea di turisti che si è riversata in valle.
“I ringraziamenti per questo successo – conclude Frigeni – comprendono, oltre ai già citati protagonisti, il Centro Studi Valle Imagna, l’Antenna Europea del Romanico, l’associazione dei coltivatori Agrimagna con i loro mercatini di prodotti biologici, il Distretto Attività Turistica, il Museo del Falegname “Tino Sana”, il museo paleontologico della Valle Brunone, il museo etnografico di Strozza, i centri culturali di Arnosto e Ca’ Berizzi, e soprattutto la nostra gente che non si è ritratta in un anacronistico campanilismo ma ha cercato in tutti i modi di rendere ospitale la loro terra”.
Con l’happy end di Expo il sipario in Valle Imagna non si chiude. Si sta pensando alla creazione di una “Fondazione Lemine Valle Imagna che dia continuità alle fatica (ripagate) finora messe in cantiere con finalità turistico e cultutali di valorizzazione del territorio. (Bruno Silini)