Dopo aver appreso dal web la notizia della morte di Galak, il cane dei pellegrini di San Giovanni Rotondo ho deciso di scrivere questa favola per questo speciale animale
“Svegliati amico mio, benvenuto!” – esclamò l’angelo.
“Dove sono esattamente? Ricordo solo di aver sentito un forte rumore, un bruciore sul pelo e poi un buio!” – replicò Galak.
“So cosa è successo ed è stata una brutta esperienza, ma quello che conta è che ora sei qui e stai nuovamente bene” – disse la creatura celestiale.
“Dove sono esattamente? Non è la mia città e non vedo più neanche la chiesa di Padre Pio. Mi piaceva accompagnare le persone per far visita al Santo.” – disse frastornato il cagnolone.
“Anche Lui ha visto tutto quello che hai fatto e la tua esistenza è preziosa ai suoi occhi, non dubitarne!” – replicò l’angelo.
“Davvero? Padre Pio conosce il mio nome? Ma com’è possibile?” – disse Galak.
“Semplice…in terra lui apparteneva all’ordine dei francescani e ti sembra possibile che un discepolo di San Francesco possa non amare gli animali e la natura?” – replicò sorridendo la creatura celestiale.
“Ed è contento di quello che ho fatto a San Giovanni Rotondo facendo compagnia ai suoi devoti?” – domandò dubbioso il cane.
“Ma certamente! Sai tra gli esseri umani c’è un detto che afferma che voi cani siete i migliori amici dell’uomo e tu sei stato molto di più! Ogni pellegrino, infatti, ha trovato nella tua presenza quella di un vero e proprio compagno di cammino al Destino!”. – replicò l’angelo accarezzando la testa del cane.
“Ma che bella notizia: non ci avevo mai pensato! Mi rendeva sempre tanto felice seguire le persone nel loro cammino verso la chiesa perché intuivo che dentro quel luogo c’era una presenza speciale capace di amare!” – disse Galak.
“È verissimo quello che dici; ma come hai fatto a capirlo?” – domandò curioso l’angelo.
“Semplice: osservavo i loro occhi. Entravano in chiesa con uno sguardo affaticato e ne uscivano con uno illuminato!” – rispose il cane.
“Sei un ottimo osservatore!” – replicò con gioia la creatura celestiale.
“E ora cosa succederà?” – domandò curioso e preoccupato il cane.
“Non ti preoccupare: avrai una bella sorpresa!” – lo rassicurò l’angelo.
“Non capisco ma sono curioso….puoi anticiparmi qualcosa?” – chiese il cane.
“Un caro amico di Padre Pio che si chiama Karol, che è stato anche Papa e ora Santo, una volta ha detto che anche voi animali avete una po’ del soffio di Dio ed, infatti, avete una rilevante capacità di amare gratuitamente – disse l’angelo – soprattutto voi cani siete straordinari in questo perché durante la vostra esistenza non avete la preoccupazione di guidare auto lussuose, abitare ville sfarzose o indossare abiti luccicanti. Anche un semplice bastone di legno che vi viene dato con amore… per voi è sufficiente per essere felici”
“È verissimo!” – disse sorridendo il cane.
“In particolare per quanto riguarda la tua vita è stato bello vedere come accompagnavi i pellegrini non importandoti se fossero ricchi o poveri, famosi o anonimi, sapienti o analfabeti… ad ogni persona tu hai dato un po’ del tuo cuore e sei stato cosi veramente francescano. Questo luogo è quindi una dimensione il cui significato ultimo è proprio questo amore gratuito e meriti di essere qui proprio perché anche tu, piccolo mio, ne sei stato espressione” – concluse l’angelo.
“Ma è straordinario! Grazie! E allora dimmi dove devo andare e mettiamoci in cammino…in fondo poter fare compagnia ad un angelo sarà una nuova avventura e sono felice di poterla vivere!” – esclamò con gioia Galak.
E così dicendo i due, fianco a fianco, iniziarono a camminare immersi in una luce meravigliosa.