Un volantino scritto e distribuito dagli adolescenti di Brembate insiste sul diritto allo svago “censurato” durante il lockdown. Un pamphlet di risposta alle polemiche di questi giorni sul disturbo notturno segnalato da alcuni residenti.
“Abbiamo rispettato ogni restrizione, ma ora che tutti respiriamo un po’ di normalità chiediamo comprensione – hanno scritto gli adolescenti -. Siamo in tanti e rumorosi, ma forse è più bello il suono delle nostre voci di quello delle sirene delle ambulanze. Ci troviamo nei parchi a giocare a calcio o a carte, qualcuno ci ospita nel proprio giardino per una merenda e ascoltiamo la musica. Sicuramente facciamo casino, ma siamo in tanti. Mente giochiamo a calcio scappa qualche parola forte, ma questo non fa di noi dei cattivi ragazzi“.
“Si tratta di un mese – continuano -. Poi il silenzio tombale tornerà e forse qualcuno di voi rimpiangerà le nostre voci. Il Covid ci ha privati di una parte fondamentale della nostra vita. A voi adulti cosa ha tolto? La quotidianità del cartellino, a qualcuno già in pensione il rito del caffè al bar o la passeggiata ai supermercati. A noi ha tolto tutto: scuola, compagni, abbracci con gli amici, farfalle nello stomaco per la prima cotta d’amore. Fateci vivere ciò che la pandemia ci ha tolto“.
Un volantino che ha polarizzato l’opinione pubblica in paese tra chi difende gli adolescenti e chi invece li accusa. “Anche a noi adulti il Covid ha tolto tanto – si legge nei commenti in risposta al volantino -. Ai più anziani ha tolto la possibilità di vedere figli e nipoti; a molti lavoratori ha tolto lavoro o stipendio; ha tolto vite, parenti, genitori, amici››. E sebbene tutti concordino sul «diritto dei ragazzi di divertirsi», si ricorda che non deve venire meno nemmeno quello «di riposare di anziani, lavoratori e bimbi piccoli“.
“Per fortuna – si legge, invece, in un altro commento – che i ragazzi iniziano a farsi sentire…pensavo che accettassero tutta questa dittatura …ben venga che giochino che ridano che si divertano in modo sano e genuino…e mi raccomando ragazzi a settembre non accettate ciò che vi impongono … il futuro dipende anche da voi…forza fatevi sentire anche voi dalle dirigenti scolastiche…”