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L’intervista al candidato sindaco Alessandro Cattaneo  (60 anni, direttore commerciale) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Barzana con la lista civica “Insieme per Barzana“.



Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?
La prima risposta che mi viene è perché amo il mio paese. In realtà ci sono una serie di altri motivi: da sempre ho dedicato parte del mio tempo alla vita pubblica, ho fatto il consigliere comunale dal 1999 al 2013, poi per diversi motivi, tra cui la mancanza di tempo, non mi sono più candidato. Ora, dopo 45 anni di lavoro, finalmente me ne andrò in pensione e quindi oltre alla passione, che non è mai venuta meno, avrò anche il tempo necessario a questo impegno.

Un giudizio sull’operato dell’amministrazione negli ultimi cinque anni?
Per me è difficile dare un giudizio obiettivo, perché per anni ho fatto parte della lista a cui oggi mi contrappongo, che ha amministrato negli ultimi 5 anni. Poi nel commercio, almeno una volta, esisteva la regola non scritta che diceva “se non puoi parlare bene della concorrenza non parlarne” quindi preferisco non parlarne. Mi limito a dire che, a differenza loro, noi puntiamo tutto il nostro programma sulla persona, aiuto a chi è in difficoltà e all’ambiente inteso come tutela dell’ambiente in senso ecologico, riduzione dell’edificabilità e recupero delle aree dismesse, che nel nostro paese seppur piccolo sono parecchie.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Ho una buona capacità di ascolto.
Ho una buona capacità di mediazione.
Sono fortemente convinto che per lavorare bene si debba lavorare in squadra.

Cosa manca al paese che lei si impegnerà a concretizzare?
L’attenzione alla persona, intesa come aiuto alle persone in difficoltà, non solo economica ma anche psicologica. Poi un problema importante è l’assistenza agli anziani. Ci impegneremo per realizzare, magari in consorzio con gli altri comuni, un centro residenziale, un progetto difficile da realizzare ma credo sia una necessità primaria nei prossimi anni.

C’è un ruolo strategico che il paese potrebbe occupare nel contesto della nostra provincia?
Il nostro è un piccolo paese, poco meno di 2.000 abitanti. Sinceramente non lo vedo ricoprire ruoli strategici a livello provinciale, ma sicuramente ci impegneremo per lavorare con i comuni confinanti con il nostro per sviluppare sinergie e collaborazioni.

Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Un piccolo paese della provincia bergamasca, situato ai piedi delle Prealpi, in una zona ricca di spazi verdi, dove si più ancora vivere tranquillamente.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
Temo sia quella di far quadrare idee e necessità con il bilancio comunale e sapersi muovere nella giungla burocratica senza commettere grossi errori.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Con l’inclusione. Noi puntiamo molto sulle associazioni di volontariato presenti sul territorio, molti di noi ne fanno parte da anni, credo che oggi uno dei problemi che causa il disagio sociale sia la solitudine e le associazioni di volontariato, lo dico per esperienza, sono un ottimo rimedio. Mentre per quello che riguarda il disagio economico cercheremo di studiare caso per caso con l’aiuto dell’assistente sociale e, nei limiti del possibile, convoglieremo su questo tema tutte le risorse possibili.

Il suo politico di riferimento (anche passato) e perchè?
Non ho mai avuto un politico di riferimento. La persona più vicina a questa definizione è stato mio padre che, senza nessuna tessera di partito in tasca, ha sempre dedicato il suo tempo al sindacato ed alla gente senza attendersi nulla in termini di gratitudine. E questo avveniva quando fare il sindacalista in fabbrica era diverso da oggi ed il tempo lo si doveva rubare alla famiglia ed al tempo libero.

A un indeciso in cabina elettorale cosa gli direbbe per farsi votare?
Credo che dopo tanti anni di governo del territorio da parte della stessa persona, (cinque mandati con una sola interruzione), il paese abbia bisogno di una “ventata di “aria nuova” Il nostro operato interromperà la cementificazione sia a livello di opere pubbliche , ormai più che sufficienti , sia a livello di nuovi insediamenti industriali o di ampliamenti degli esistenti. Non permetteremo certo obbrobri come l’ampliamento dei capannoni di via Arzenate. Cercheremo di recuperare le aree dismesse, vedi Area EX Nava e via Maggiore, ferme ormai da più di venti anni.

Candidati consiglieri: Maria Natalina Gambirasio, Giovanni Carlo Salvi, Alice Visconti, Raffaella Manenti, Francesco Diana, Luca Eliseo Rota, Alessandro Locatelli, Patrizio Gavazzeni, Giulio Galbiati, Locatelli Robertino Martino. Scarica il manifesto

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