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L’intervista al candidato sindaco Carlo Previtali (61 anni, pensionato) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Bonate Sotto con la lista civica “Bonate Viva“.



Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?
Principalmente per la passione che ho per l’impegno civico. Tanti anni passati nel mondo del volontariato mi hanno portato in modo naturale a fare il salto verso l’esperienza amministrativa, già vissuta in precedenza come Consigliere e Assessore. Ho poi accettato la proposta di ricandidarmi consapevole che per realizzare un programma politico, spesso fatto di progetti complessi, serve un doppio mandato. Dieci anni sono un lasso temporale necessario per dare concretezza ad una programmazione nel medio e lungo periodo.

Un giudizio sull’operato dell’amministrazione negli ultimi cinque anni?
Non sta a me dare un giudizio sull’operato della mia amministrazione, ma ai miei cittadini.
Di certo abbiamo lavorato con intensità, messo in sicurezza il bilancio comunale, che era una priorità e dato attuazione ad alcuni progetti che erano nel programma elettorale: penso al rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione, alla ristrutturazione dei vecchi loculi al cimitero, intervento peraltro che ci ha obbligato a spostare ben 200 salme con tutto quello che comporta il riaprire vecchi ricordi nei familiari; o ancora al rifacimento di un tratto del sistema fognario, senza dimenticare i diversi interventi al Centro Sportivo.
Di grande soddisfazione l’aver adottato l’ampliamento di una importante azienda del territorio con conseguente garanzia del mantenimento dei posti di lavoro e non da meno essere riusciti a valorizzare la Basilica di Santa Giulia nell’ambito delle iniziative del FAI, con la raccolta di ben 22.000 firme. Non da ultimo sono stati i diversi interventi e servizi in ambito scolastico, sportivo e sociale, meno visibili, ma certamente importanti per l’impatto diretto sulle singole persone.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
La passione per ciò che faccio, il saper mediare e la fiducia che pongo nei miei collaboratori, dipendenti compresi.

Cosa manca al paese che lei si impegnerà a concretizzare?
Manca una sala polivalente per ospitare attività culturali-teatrali. Oggi sul territorio abbiamo una sala cinematografica parrocchiale, ma che necessita di una ristrutturazione completa. Ritengo che si debba lavorare con la proprietà Parrocchia per concretizzare un progetto condiviso per il recupero dell’esistente, sarebbe uno spreco avere due strutture similari. Altra importante struttura che manca sul territorio, nell’ambito della rete dei servizi socio-sanitari, è una struttura Semi Residenziale per Anziani (un Centro Diurno), che tuttavia deve essere affrontata in ambito sovra comunale. Una struttura che si ponga come alternativa al ricovero e a supporto della rete familiare che quotidianamente si occupa dell’anziano.

C’è un ruolo strategico che il paese potrebbe occupare nel contesto della nostra provincia?
In particolare, riguardo all’Isola, quello sulla viabilità. Oggi abbiamo un sistema viabilistico praticamente congestionato nelle principali ore di punta. Manca una programmazione viabilistica che non può prescindere da un asse verticale: uscita dall’asse interurbano a Terno d’Isola con collegamento all’ingresso in autostrada a Capriate san Gervasio, ed un collegamento orizzontale sempre da Terno d’Isola verso Lecco-Como, con un nuovo ponte sull’Adda, sia stradale che ferroviario. Le principali vie di comunicazioni dell’Isola sono ferme agli anni 50/60, ma con una densità abitativa che oggi raggiunge i 130.000 abitanti in 21 comuni.

Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Un paese in cui sono presenti tutti i principali servizi, ben curato, con un buon rapporto costruito/verde, in particolare grazie anche alla bella area del Parco del Brembo, inserito nel PLIS, con i suoi 2.200.000 metri quadri di verde. Notevole anche l’apporto dato dalle associazioni alla vita comunitaria che porta il paese ad essere piacevolmente vissuto.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
Direi la burocrazia intesa come il continuo cambiamento di regole certe che ci pone nella impossibilità di fare delle scelte in tempi rapidi o addirittura a non sapere come decidere.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Soprattutto coinvolgendo le associazioni sul territorio, facendo rete con i soggetti che si occupano delle fragilità intese nel senso più ampio. Valorizzando inoltre il ruolo sovracomunale dell’Azienda Consortile, oggi più che mai supporto insostituibile per le Amministrazioni Comunali nella erogazione di servizi ai cittadini che vivono situazioni di fragilità e disagio sociale.

Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Se guardo al passato, penso a figure come Aldo Moro e Berlinguer, anche se su due fronti diversi. Nell’ultimo periodo, direi Gentiloni anche per la sobrietà Istituzionale dimostrata, mentre tra i governatori regionali Zaia del Veneto.

A un indeciso in cabina elettorale cosa gli direbbe per farsi votare?
Innanzitutto di andare a votare. Oggi vi è una forte disaffezione al voto. Vi sono nazioni dove si lotta ancora per avere il diritto di voto e molti di noi non comprendono la fortuna che abbiamo nel poter scegliere. Riguardo alla mia persona dico, la passione e l’amore che ho per il mio paese, oltre al fatto che posso dedicarmi all’esercizio della carica a tempo pieno. Fattori determinanti per raggiungere gli obiettivi che mi sono posto con il mio gruppo cinque anni fa e per raggiungerne di nuovi con il prossimo mandato.

Candidati Consiglieri: Acerbis Roberta, Arsuffi Giuseppe, Bertuletti Claudio, Boschini Ilaria, Brembilla Paolo, Iacuzzi Roberto, Monzani Francesca, Ronzoni Arianna, Sangalli Stefano, Semperboni Elisa, Tasca Elena, Teli Lamberto.

Tutti i sindaci intervistati da socialbg.it




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