L’intervista al candidato sindaco Danny Benedetti (32 anni, assicuratore libero professionista) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Trescore con la lista “Viviamo Trescore – Lega“
Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?
Dopo 10 anni di esperienza come consigliere comunale ho scelto di candidarmi alla carica di Sindaco perché amo profondamente il nostro Paese e vorrei mettere a sua disposizione l’entusiasmo e l’esperienza acquisita in questi anni per raggiungere l’obbiettivo di rendere Trescore un Paese più sicuro, più vivace e più attraente.
Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Determinato, intraprendente e disponibile.
Cosa rimprovera all’amministrazione Colombi in questi anni? Ravvisa errori importanti?
Principalmente due cose. La prima è la mancata tutela del centro di Trescore, da sempre il nostro centro commerciale naturale fatto dalle piccole botteghe è invidiato da tutti i paesi limitrofi. Le troppe medie strutture di vendita autorizzate da questa amministrazione andranno ad indebolire questa risorsa, da sempre fonte di benessere economico, aggregazione sociale e sicurezza per i cittadini.
La seconda, ancor più grave, è la mancanza di una visione illuminata del futuro del paese. In questi anni hanno svolto il compitino, e quando hanno preso un voto sufficiente l’hanno preso copiando. Hanno portato a termine solo due grandi opere: ristrutturazione del municipio e campo sportivo dell’Albarotto. Entrambe realizzate grazie all’eredità di progetti lasciati dalla nostra amministrazione. Nel caso del campo sportivo sono riusciti a stravolgere il nostro progetto realizzando una struttura che pur essendo nuova, risulta essere sottodimensionata rispetto alle reali necessità delle nostre associazioni sportive e ha molti difetti di costruzione.
Che ruolo strategico potrebbe giocare Trescore per la provincia di Bergamo?
Trescore Balneario deve tornare ad essere protagonista della nostra bellissima valle. Siamo molto fortunati in quanto siamo dislocati in una zona in cui abbiamo tutti i servizi e i collegamenti infrastrutturali a portata di mano. Sviluppandoli ulteriormente, penso alla SS42 e il collegamento della metrotranvia Albano S.A. – Trescore, potremmo riportare a Trescore l’appetibilità economica, sociale e turistica di cui godeva in passato.
Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletto, a concretizzare?
Sono molti i progetti che abbiamo in mente per Trescore, ma uno dei punti sul quale voglio spendermi sin da subito è il secondo tronco della variante alla SS42. Dal 2012 nel cassetto della scrivania del Sindaco c’è un progetto preliminare che è risultato essere concretizzabile e che l’attuale amministrazione ha pensato bene di accantonare con motivazioni che si sono rilevate insussistenti.
Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Trescore è il paese più grande della Valle Cavallina, situato in un bellissimo contesto collinare a pochi chilometri dalla città di Bergamo. Ricco dal punto di vista culturale, artistico e ambientale; inoltre Trescore è uno dei pochi paesi bergamaschi che presenta un centro commerciale naturale formato dai tanti piccoli negozi, dove si può passeggiare piacevolmente ed offre la possibilità di fermarsi a degustare ottime prelibatezze e non solo in locali storici e rinomati non solo a livello locale.
Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
Credo che la difficoltà maggiore stia nel riuscire a districarsi nella troppa burocrazia.
Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Le varie situazioni di marginalità sociale vanno affrontate con azioni mirate studiate per destinare le risorse a disposizione a chi veramente ha bisogno. Vogliamo introdurre il fattore famiglia, uno strumento grazie al quale si potranno sostenere le crescenti situazioni di nuove fragilità e vulnerabilità di persone e famiglie.
Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Più che un politico vorrei essere un mix di tre. Matteo Salvini, per la sua vicinanza alla gente e per la sua determinazione. Zaia, per la sua competenza e per la sua capacità di ascolto e mediazione. Per finire vado contro corrente però ammiro molto anche Berlinguer, per il meraviglioso ricordo che ha saputo lasciare del suo lavoro e della sua persona.
Ad un indeciso in cabina elettorale cosa gli suggerirebbe per farsi votare?
Suggerirei di venire a conoscerci alle varie iniziative che metteremo in campo nel prossimo mese di campagna elettore. Il nostro è un gruppo ambizioso, determinato e con una visione chiara del nostro paese: più sicuro, più vivace e più attraente.