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L’intervista al candidato sindaco Donatella Colombi (66 anni, docente di matematica in pensione) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Trescore Balneario con la lista civica “Con senso civico



Perché ha scelto di ricandidarsi alla carica di sindaco?
Ho scelto, dopo cinque anni di esperienza, di ricandidarmi perché credo ancora molto in questo progetto amministrativo, perché abbiamo ancora alcune operazioni importanti da completare, e perché occuparmi del paese come sindaco è stato un’esperienza infinitamente gratificante.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Quando faccio qualcosa in cui credo molto, penso di essere una persona determinata, di metterci un grande impegno e di prestare ascolto ai cittadini valorizzando i problemi di tutti.

Cosa considera il suo capolavoro amministrativo in questi cinque anni? Di cosa va fiera?
L’opera più importante che abbiamo realizzato in questo mandato è stata la riqualificazione antisismica, energetica e organizzativa del municipio. Un progetto messo in atto grazie allo sblocco del patto di stabilità e che ha restituito, completamente rinnovata, la casa comunale, che ha più di un secolo di vita, ai cittadini.

Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletta, a concretizzare?
Due progetti importanti, per i quali abbiamo già posto le basi, mi stanno particolarmente a cuore. Il primo progetto è il centro civico, che ha come obiettivo la promozione culturale del paese, dei nostri ragazzi in particolare che necessitano di un luogo, non solo fisico, che accompagni e supporti la loro crescita. Il secondo progetto si chiama “Legami”. E’ legato all’invecchiamento attivo di una popolazione avviata verso una lunga speranza di vita, ma che porta con sé le relative fragilità.

C’è un ruolo strategico che il paese potrebbe occupare nel contesto della nostra provincia?
Sì, vedo Trescore Balneario sempre più al centro della nostra Valle Cavallina. Un luogo importante destinato a crescere dal punto di vista economico, turistico, sociale e politico. Un riferimento per i piccoli paesi della valle. Un paese con un centro scolastico che accoglie già ora circa 3.000 studenti ogni mattina. Cosa di cui siamo orgogliosissimi.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
La questione sociale si è rivelata fin da subito una delle più urgenti da affrontare. Finora abbiamo fatto fronte alle situazioni nonostante le problematiche a livello economico. Ma l’idea sarebbe di riuscire a rendere sostenibile l’impegno nel settore sostituendo il welfare assistenziale con quello generativo che trova i meccanismi giusti per fare nascere dai bisogni una possibilità di crescita intrinseca. Le principali questioni da affrontare rimangono quelle legate alla casa e al lavoro.

Come descriverebbe il suo paese ad un estraneo?
Trescore è un bellissimo paese di circa 10.000 abitanti, situato all’ingresso della Valle Cavallina. Si trova in una zona collinare ed è attraversato da due corsi d’acqua, il fiume Cherio e il torrente Tadone. È caratterizzato da un territorio ricco di verde, di storia e di cultura. Ha la grandezza ideale per garantire una vita a misura d’uomo anche perché collegato ai centri di riferimento con viabilità di diverso tipo. Gode di una attività economica che costituisce riferimento per tutta la valle.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
L’esperienza dei cinque anni passati mi ha dimostrato che la difficoltà maggiore con cui ci confrontiamo noi sindaci è costituita dalla burocrazia. A volte questo vincolo è persino superiore alla mancanza di risorse.

Tutti i candidati sindaci intervistati da socialbg.it



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