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L’intervista al candidato sindaco Elena Grena  (47 anni, commerciante) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Gorlago con la Lega e la lista civica “Uniti per Gorlago”.



Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?
Dopo 10 anni in Consiglio comunale come consigliere di minoranza, ho deciso quest’anno di accettare la candidatura a Sindaco. E’ una decisione che ho preso dopo un’attenta riflessione perché so che amministrare un Comune è un compito non semplice, con tante responsabilità e richiede tempo e dedizione. E’ per questo che sinora non mi sono mai voluta candidare in prima persona, ma oramai le mie figlie sono cresciute, oggi sono autonome o quasi e mi aiutano e sostengono molto. Ho ritenuto quindi che questo fosse il momento adatto per scendere in campo: il momento in cui riesco a coniugare l’esperienza acquisita in opposizione con il tempo a mia disposizione. La decisione non è stata solo mia, ma ovviamente è stata condivisa all’interno del gruppo al quale appartengo e con il quale mi presento. La mia lista è composta da persone molto valide, con tanta volontà di spendersi per il bene del proprio Paese: questo fa loro molto onore. Io sono orgogliosa e fiera di guidare questo gruppo.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Equilibrio, capacità di ascolto, umiltà.

Cosa rimprovera all’amministrazione Marcassoli in questi cinque anni? Ravvisa errori importanti?
Innanzitutto non mi piace mai criticare, se non in maniera costruttiva attraverso il dialogo e il confronto. Quindi senza dubbio rispetto le scelte fatte dall’amministrazione precedente. Certo è che io ne avrei fatte altre e avrei affrontato con più decisione, con scelte più concrete e mirate il grave problema dell’impoverimento e del decadimento del nostro centro. Avrei cercato di riqualificare il nostro territorio con una certa progettualità e con una visione più lungimirante.

Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletta, a concretizzare?
A mio avviso Gorlago sta diventando sempre più un “paese dormitorio”: è questo che concretamente io vorrei cercare di evitare, restituendo ai cittadini un paese che è bello da vivere, un paese che è bello da abitare; dove non ci senta soli, ma parte di una comunità, tramite un maggior ascolto; dove ci senta sicuri, attraverso un maggior presidio del territorio; dove non mancano idee per rendere ancora migliore e più fruibile il bel territorio che già abbiamo e per ottimizzare i servizi esistenti per le famiglie e per la comunità tutta.

C’è un ruolo strategico che il paese potrebbe occupare nel contesto della nostra provincia?
Gorlago è collocato tra la Val Calepio e la Val Cavallina e senza dubbio ha un valore strategico nella Provincia di Bergamo per la sua posizione geografica: vicino alla città, ma immerso nella natura, ma anche per le bellezze architettoniche e naturalistiche che in sé custodisce. Abbiamo un bellissimo borgo medievale, abbiamo dimore storiche di un inestimabile valore artistico e architettonico da conoscere e scoprire. Abbiamo le colline con sentieri e boschi e il nostro territorio è attraversato dal fiume Cherio. E’ inoltre sulla strada che porta ai suggestivi laghi di Endine e Lovere e alle belle montagne della Lombardia e per questo potrebbe senza dubbio ricoprire un ruolo strategico, una bella tappa, nei percorsi enogastronomici e naturalistici che portano a scoprire il nostro territorio.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Come già ho detto sopra io vorrei che Gorlago fosse innanzitutto una comunità, in cui nessuno si senta solo, in cui nessuno deve rimanere indietro o isolato sotto il segno, dell’equità della giustizia e del rispetto delle regole. In questa direzione vanno le nostre intenzioni e i nostri impegni potenziando i servizi sociali, ma in modo che questi servizi siano a disposizione di tutti coloro che ne hanno bisogno, con particolare attenzione alle esigenze delle persone più deboli e fragili.

Come descriverebbe il suo paese ad un estraneo?
Gorlago è un piccolo paese della Val Cavallina, posto alla destra del fiume Cherio e ai piedi dei colli. Visitando il nostro paese si possono ammirare bellezze architettoniche e naturalistiche. Le prime rappresentate da antichi edifici, sontuose dimore storiche e un incantato borgo medievale, le seconde da meravigliosi scorci che si possono scoprire passeggiando nei nostri boschi o costeggiando il nostro fiume e attraversando ampie zone verdi ove è possibile, ammirando i fiori ed una natura ancora incontaminata, ritemprare lo spirito. E’ sicuramente un paese da scoprire e per chi lo visita, sicuramente, potrebbe rappresentare una piacevole sorpresa.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
Sicuramente, a mio parere, la difficoltà maggiore è rappresentata dal’enorme, farraginosa e lenta macchina della burocrazia in cui un Comune e quindi il suo Sindaco devono muoversi.

Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Se mi soffermo a riflettere su questa domanda subito mi sovviene un nome: Sandro Pertini, un grande politico, ma prima di tutto un grande Uomo e un grande cittadino. Con intelligenza, umiltà e integrità ha saputo saputo fare politica non allontanadosi mai dalla sua gente. Con la sua semplicità sapeva emozionare e rendere orgoglioso ogni italiano di appartenere alla sua nazione. Sempre leale, onesto e coerente. Queste sono doti che ogni politico dovrebbe possedere, a prescindere da colore politico.

A un indeciso in cabina elettorale cosa gli suggerirebbe per farsi votare?
Innanzitutto di venire a conoscere la mia lista, il nostro programma e me nelle numerose iniziative che faremo in questo mese prima delle elezioni: gazebo in piazza e incontri pubblici. Sarò lieta di fornire a tutti le risposte che cercano e tutti potranno capire che il mio impegno per il nostro Paese in cui sono nata, in cui vivo e lavoro non è animato da altro non sia l’intento di voler fare il bene di Gorlago, del suo territorio per la sua gente.

Tutti i candidati sindaci intervistati da socialbg.it



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