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L’intervista al candidato sindaco Fabiano Zanchi (46 anni, dirigente sanitario) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Treviolo con la lista civica “CentroDestra Insieme per Treviolo”




Cominciamo da quanto dichiarato dal candidato sindaco Gianfranco Masper sul fatto che a determinare la conclusione dell’età d’oro della Lega a Treviolo è stato il “vento renziano” e il fatto che lei (candidato sindaco nel 2014) non fosse del paese. Cosa risponde?
Rispondo che ognuno può interpretare quanto accaduto in molti modi, ma sostenere che abbiamo perso le elezioni nel 2014 anche perché non sono nato a Treviolo è una forzatura. Io sono concentrato sul presente e soprattutto sul futuro, il resto lo lascio a chi cerca inutili polemiche.

Perché la scelta di ricandidarsi a sindaco? E’ più per mettere i bastoni tra le ruote a Gandolfi oppure a Masper?
Noi non vogliamo mettere i bastoni tra le ruote a nessuno: semplicemente vogliamo rappresentare un’idea diversa di paese. Ho iniziato a fare l’amministratore comunale, l’assessore per 8 anni, il capogruppo di Centro-Destra in Consiglio Comunale e oggi il candidato Sindaco con la convinzione che le idee e i valori contino più delle persone sulle cui gambe camminano. Negli ultimi mesi in seguito a spiacevoli eventi legati alla gestione del precedente gruppo politico (lista civica e Lega Nord), molti cittadini si sono avvicinati spingendomi a non abbandonare l’impegno amministrativo che dal 2004 svolgo in paese. Abbiamo posto al centro del programma il Cittadino con le sue priorità, con i suoi problemi quotidiani, perché pensiamo che un paese possa esser “vivo” se i suoi abitanti partecipano alle attività dello stesso. Tutte queste riflessioni sono diventate fonte di nuova energia e di nuovo impegno che hanno portato alla nascita della Lista Civica “CentroDestra Insieme per Treviolo”.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Passione per Treviolo e nessun conflitto di interesse nell’amministrare. Competenza maturata a seguito del lungo percorso iniziato nel 2004. Energia che serve per realizzare con tenacia quanto promesso.

Gandolfi ha affermato di essere in Comune sei giorni su sette dalle 8,15 alla 13,30, senza contare le riunioni serali. Masper, da pensionato, ha tutto il tempo che vuole per stare in Comune. Lei come gestirà la sua presenza fisica in municipio?
Io da Sindaco, garantirò una presenza costante e giornaliera in Comune: in qualità di dirigente ho disponibilità di tempo che per l’Amministrazione Comunale non ha costo. Sono certo di avere una squadra forte e preparata con competenze adeguate e garantiremo una presenza costante in Comune rispondendo a tutte le richieste dei Cittadini. Io mi impegno a fare esclusivamente il Sindaco di Treviolo: non assumerò altri impegni politici. Invito i candidati Sindaci a dimettersi dagli altri incarichi istituzionali e dai vari posti che oggi occupano in società pubbliche prima delle elezioni; sarebbe un bel messaggio verso i Cittadini di Treviolo.

Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletto, a concretizzare? 
Treviolo è da tempo un bel paese dove è difficile dire che manca qualcosa. Va rivisto e potenziato il grande tema della sicurezza dei cittadini con un progetto complessivo che prevede azioni di prevenzione e di garanzia anche prevedendo un uso massiccio di telecamere funzionanti con stanziamento di aiuti economici ai privati per l’istallazione di sistemi di sicurezza. Una mia particolare attenzione, anche lavorativa, è dedicata ai Servizi rivolte alla Persona: dobbiamo riportare le difficoltà delle persone al centro della nostra azione; maggiore attenzione ai servizi sociali, al lavoro che ancora manca, potenziare la cultura come volano di sviluppo anche economico, credere nel valore dell’istruzione e dello sport.

Cosa rimprovera all’amministrazione Gandolfi in questi cinque anni? Ravvisa errori importanti?
Non mi piace rimproverare, saranno i cittadini tra due mesi ad valutare l’operato dell’amministrazione Gandolfi e decidere chi dovrà governare per i prossimi 5 anni. Evidenzio che serviva più coraggio nelle scelte urbanistiche: si doveva provare a ridurre il consumo di suolo lasciato in eredita dal vecchio Piano di Governo del Territorio. Mi sarei aspettato un maggior coinvolgimento delle minoranze nella difficile gestione del Polo Scolastico che da troppo tempo è fermo e che rappresenta ancora oggi una spina nel fianco per ogni amministratore di Treviolo.

Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida? E cambiato molto negli ultimi 20 anni: nel 2009 Treviolo ha superato i 10.000 abitanti. Adesso rasenta gli 11.000. Come si pone di fronte a questa esplosione demografica e al relativo consumo di suolo?
Direi quello che vedo tutti i giorni: Treviolo è un bel paese, dove si vive bene, con servizi di buon livello anche se migliorabili e con i cittadini che meritano di essere amministrati con impegno e responsabilità. Con noi il consumo di aree verdi sarà consentito solo per mirati ed essenziali motivi pubblici. Non si possono illudere i cittadini con lo slogan ‘costruzioni zero’ e come le precedenti amministrazioni continuare a cementificare. Garantiremo una maggiore attenzione e manutenzione perché vogliamo che tutti i parchi pubblici tornino ad essere belli e vivibili come quando i più giovani di noi erano bambini.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
La difficoltà maggiore è poter avere una buona squadra, fatta da persone leali, competenti e oneste con le quali condividere un percorso non facile. Io sono una persona fortunata perché il nuovo gruppo è composto da giovani, da professionisti, da rappresentanti della Società civile impegnati nel mondo sociale che vivono Treviolo; non da professionisti della politica ma persone che si vogliono impegnare con senso di dovere civico.


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