L’intervista al candidato sindaco Federico Carminati (20 anni, imprenditore digitale) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Zogno con Lista Giovani Futuro InComune
Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?
E’ stata una scelta dettata dal cuore, un insieme di emozioni che mi hanno fatto capire che era il momento giusto per creare questa Lista giovani. Mi sono rimboccato le maniche ed ho concretizzato queste emozioni. Ora siamo qui, non vediamo l’ora di poter dimostrare alla comunità la nostra energia e la voglia di cambiare il mondo, partendo dal nostro fantastico territorio.
Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Giovinezza, cambiamento e volontà.
Cosa rimprovera all’amministrazione Ghisalberti in questi cinque anni? Ravvisa errori importanti?
L’unica cosa che mi sento di appuntare all’amministrazione leghista che ha guidato Zogno negli ultimi 25 anni è il fatto di non essere mai riusciti a cambiare. Hanno sempre mantenuto la stessa linea, le stesse idee e lo stesso stile in ogni singolo progetto. Così facendo non si sbaglia mai, però si rischia di fossilizzare la crescita del paese, che purtroppo è quello che sta succedendo negli ultimi tempi nella nostra comunità. L’abbassamento delle nascite, l’età media della popolazione che è in continuo aumento, i giovani che si trasferiscono in quanto non vedono un futuro nel nostro territorio (sia lavorativo che familiare), la popolazione che è in continua diminuzione, negozi che chiudono a vista d’occhio. Ora c’è bisogno di una scossa, di un processo di discontinuità, un cambiamento che può portare a grandi cose. Noi siamo il cambiamento!
Che ruolo strategico potrebbe giocare Zogno per la provincia di Bergamo?
Zogno dovrebbe essere il centro motore della Valle Brembana, cioè un importante snodo strategico per la provincia di Bergamo. Questo è però possibile solo tramite un intensa opera di innovamento di molti suoi aspetti: viabilità, urbanistica ed ambiente, turismo e cultura, educazione e scuola, semplificazione amministrativa; infine importante sarà l’apertura del paese agli investimenti, in modo da poter sbloccare quelle forze che finora sono risultate inespresse o, peggio ancora, soffocate.
Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletto, a concretizzare?
Sicuramente manca un asilo nido pubblico, il quale potrebbe fungere da vera politica per la natalità; sempre nel discorso inerente la scuola è importante riuscire a superare le pluriclassi (poiché altrimenti il provveditorato provvederebbe a chiudere le scuole nelle frazioni, in barba ai discorsi di tutti questi anni da parte di tutti i partiti). Per la viabilità e il lavoro è importante il progetto della bretella del Monte di Zogno. Per il lavoro è importante trovare una soluzione alla crisi delle attività commerciali. L’ultimazione della variante porterà una grande rivoluzione, in numerose realtà zognesi: bisogna quindi farsi trovare pronti spingendo per la digitalizzazione (significa efficienza e maggiori introiti), intensificando il turismo (Grotte delle Meraviglie, musei e Ciclovia), gli eventi e le attività che portino le persone a riscoprire l’attrattività del nostro territorio.
Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Zogno è il punto di partenza di una bellissima valle che possiede in sé enormi eccellenze: possibilità lavorative, grandi prodotti di gastronomia locale, tranquille ma interessanti e laboriose frazioni, grotte naturali di rara bellezza, sentieri, mulattiere e percorsi escursionistici, infine musei; insomma Zogno per posizione e storia è naturalmente candidata ad essere portavoce di tutte le bellezze della Valle Brembana.
Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
Sicuramente la carica di Sindaco comporta grandi responsabilità e tanto impegno, come mi è stato detto dai sindaci con la quale mi sono confrontato prima di affrontare questa candidatura. Però credo che la difficoltà maggiore stia nel rimanere saldi ai propri sogni.
Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Bisogna prima di tutto ricreare un collegamento tra le realtà fragili e l’amministrazione stessa, in modo da avere una precisa e puntuale informazione. In breve, per quanto questo sia un discorso difficile da riassumere per la sua complicatezza e importanza, si tratta di riqualificare il territorio e dare valore alle associazioni.
Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Non ho un politico di riferimento perchè credo che alla mia età fossilizzarsi su un particolare personaggio sia sbagliato, anzi nella mia vita quello che ha fatto veramente la differenza è stato saper cogliere il meglio da ogni situazione e persona, rimanendo sempre me stesso.
A un indeciso in cabina elettorale cosa gli suggerirebbe per farsi votare?
Un paese che non crede nei giovani, è un paese che non ha futuro.
Tutti i sindaci intervistati da socialbg.it
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