L’intervista al candidato sindaco Gianbattista Rossi (62 anni, ispettore di Polizia in pensione) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Zanica con la lista civica di centro destra “Prima Zanica” sostenuta dalla Lega.
Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?
Ho conseguito il diploma di maturità classica nel 1977 presso il collegio vescovile S. Alessandro dopo aver trascorso 7 anni in seminario perché volevo diventare missionario: senza voler criticare l’istruzione classica attuale, a quei tempi gli insegnamenti erano davvero molto classici! Questo per dire che, grazie a quel modo di intendere il liceo classico, è nata in me la passione politica. Le vicissitudini che la vita mi ha poi riservato, mi hanno imposto ad abbandonare gli studi e ad arruolarmi in Polizia: da allora ho privilegiato il servizio, il ruolo istituzionale che ricoprivo, alle passioni politiche. Una volta in pensione, ho potuto ri-dedicarmi alla politica, soprattutto a quella intesa “sul campo”, a quella cioè dove c’è il contatto diretto con le persone, i loro problemi, le loro passioni, la loro disperazione e la loro gioia di vivere: questo è il retaggio di 31 anni, su 34, di servizio in Polizia dedicato ad ascoltare per aiutare. Ascoltare per risolvere è il primo dovere per il primo cittadino.
Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
La propensione al conseguimento della trasparenza, la capacità di ascolto e condivisione (non possono prescindere l’uno dall’altra), il senso di legalità.
Cosa rimprovera all’amministrazione Locatelli in questi anni? Ravvisa errori importanti?
Come forza di opposizione all’attuale maggioranza abbiamo criticato le scelte amministrative fatte: poche, perché poco è stato fatto e nulla è stato condiviso, al contrario di quanto Locatelli aveva sbandierato in campagna elettorale 2014. Di fatto, la condivisione è stata per lui più una parola da manifesto politico e da blog che di concretezza e gli ultimi atti decisionali ne sono un chiaro e lampante esempio. E dispiace anche notare che gli altri gruppi di minoranza, al termine del mandato, hanno finito col confluire in un unico listone… alla faccia della coerenza!
Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletto, a concretizzare?
Il cuore della vita commerciale di un paese e il luogo di aggregazione irrinunciabile per la comunità è il centro storico con le sue piazze: sarà oggetto di riqualificazione strutturale profondo attraverso il coinvolgimento degli operatori economici, delle Associazioni del territorio e, soprattutto, grazie ad una Amministrazione volta all’innovazione per coinvolgere i giovani nei tessuti della vita sociale del paese.
C’è un ruolo strategico che il paese potrebbe occupare nel contesto della nostra provincia?
Zanica, oltre a trovarsi su una delle direttrici commerciali più importanti della provincia tanto da portare fino alle porte dell’Emilia, si affaccia praticamente sull’aeroporto internazionale di Orio al Serio, ma, causa le amministrazioni precedenti che hanno confuso la conservazione della propria identità con l’ostentazione della stessa, versa ora in uno stato di vero e proprio isolamento: Zanica ha una storia millenaria! Nasce nel 1° secolo d.C. e nel corso dei secoli era diventato tanto importante da essere rifugio di potenti nel medioevo e di studiosi come la famiglia Tasso, nonché base strategica aeroportuale tedesca nella 2^ guerra mondiale. Il suo territorio è ricco tanto di storia commerciale e artigiana quanto di realtà artistiche e ambientalistiche: ma nessuno lo sa, e l’amministrazione uscente non ha mai investito in tal senso. C’è parecchio da lavorare, ma con un piano di investimento vero, si può fare.
Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Lega – Prima Zanica vuol dire prima i nostri cittadini: per i nostri anziani, potenziare il servizio di assistenza domiciliare e mettere in campo importanti risorse finanziarie per chi vive situazioni di particolare disagio e gravità; vuol dire allargare le fasce isee per aiutare quelle famiglie escluse da qualsiasi agevolazione ma che sono le più colpite dalla congiuntura economica sfavorevole di questi anni e che ora sono quelle che fanno i salti mortali per arrivare a fine mese; vuol dire preoccuparsi per le nostre giovani famiglie aderendo subito allo strumento “nidi gratis” di Regione Lombardia, snobbato completamente durante tutto il mandato di Locatelli.
Come descriverebbe il suo paese ad un estraneo?
Zanica è un paese dalle incredibili potenzialità: industriale, commerciale, culturale, ambientale. Un paese che non finisci mai di scoprire: le bellezze artistiche, la campagna, le Associazioni. Un paese che puoi amare o odiare, ma che non ti lascia indifferente. Un paese da viverci!
Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
La difficoltà maggiore sta nella burocrazia e nelle procedure particolarmente onerose e ridondanti, che spesso frenano e ritardano le risposte alle esigenze della comunità.
Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Avere un solo modello di riferimento è per me limitante e riduttivo: per il modo di fare politica, trasparente e con propensione al conseguimento delle promesse, il modello è sicuramente Salvini, ma è in primis anche l’esempio di abnegazione di tutte quelle persone che dedicano e hanno dedicato la loro vita alla giustizia e alla legalità.
A un indeciso in cabina elettorale cosa gli suggerirebbe per farsi votare?
A chi è indeciso direi che ha tra le mani la reale possibilità di dare un effettivo segnale di cambiamento per garantire un futuro a Zanica con una lista nuova per 9/12imi, non il rimpasto di una coalizione che rappresenta un passato burrascoso e di rottura. VOTACI!