L’intervista al candidato sindaco Giulio Scandella (37 anni, geometra libero professionista) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Fino del Monte con la lista civica “Progetto per Fino”.
Perché ha scelto di ricandidarsi alla carica di sindaco?
Negli scorsi mesi abbiamo lavorato molto alla redazione del programma amministrativo, dapprima con i componenti dell’attuale amministrazione e pian piano con nuove persone che si sono aggregate al nostro gruppo. Solo un paio di settimane fa abbiamo iniziato a ragionare sulla figura che avrebbe potuto ricoprire la carica di sindaco e sulle persone che avrebbero composto la lista. In quell’occasione il gruppo ha chiesto la mia disponibilità alla candidatura, ritenendomi la persona adatta a ricoprire l’incarico. Dopo averci riflettuto ed aver condiviso con loro i miei dubbi ho deciso di accettare, sicuro che la quadra che mi affiancherà sarà all’altezza dell’importante ruolo da ricoprire.
Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Nessuna dote particolare, forse la pazienza e la capacità di mediare tra posizioni contrastanti. Chi mi conosce sa che non parlo molto, alle parole preferisco i fatti.
Cosa considera il suo capolavoro amministrativo dell’attuale sindaco del quale è assessore alle Opere Pubbliche?
Sicuramente i lavori eseguiti in questi anni all’edificio scolastico sono il fiore all’occhiello dell’amministrazione Oprandi. Investire sull’istruzione è stato il nostro obbiettivo sin dallo scorso mandato. Abbiamo proseguito in questi ultimi 5 anni con la realizzazione della nuova mensa e proseguiremo nel brevissimo futuro con la realizzazione della nuova aula multimediale. In qualità di assessore posso ritenermi soddisfatto dei lavori di abbattimento delle barriere architettoniche che abbiamo iniziato al Parco Res per renderlo fruibile anche alle persone con ridotte capacità motorie. Sono lavori che abbiamo in programma di proseguire con l’installazione di nuove attrezzature inclusive. Altra opera per la quale abbiamo ricevuto molti apprezzamenti ha riguardato la riorganizzazione dell’incrocio stradale tra la via Marconi e la via Pret, incrocio che presentava diverse criticità.
Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletto, a concretizzare?
Nel nostro programma c’è da sempre la ristrutturazione dell’ex convento di cui abbiamo realizzato il primo lotto, già fruibile e utilizzato dalle associazioni del paese. Per completare la restante porzione siamo alla continua ricerca di finanziamenti sovracomunali. Si tratta di un investimento molto importante in termini economici che da solo il Comune non è in grado di affrontare. Speriamo di riuscire nel corso del mandato ad ottenere le risorse necessarie per completare l’opera.
C’è un ruolo strategico che il paese per il quale si candida potrebbe occupare nel contesto della nostra provincia?
Siamo un piccolo paese di 1.200 abitanti e con una superficie territoriale ridottissima. Da soli non abbiamo la forza di fare molto, ma insieme ai Comuni dell’altopiano e di tutta l’alta valle possiamo e dobbiamo impegnarci per risolvere il problema della viabilità dell’alta Valle Seriana: non possiamo pensare di fare turismo se non mettiamo seriamente mano alle strade.
Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
I servizi sociali sono ottimamente gestiti in forma associata dall’Unione dei Comuni della Presolana e dall’Ambito territoriale. Sono situazioni che vanno gestite ed affrontate in maniera professionale da specialisti del settore, preparati ad affrontare tutte le problematiche. Per proseguire su questa strada sarà necessario che l’amministrazione continui a fornire il supporto e le risorse indispensabili per mantenere ad ottimi livelli il servizio. E’ doveroso, inoltre, ringraziare la fitta rete di volontariato presente sul territorio che consente di raggiungere le diverse fasce di popolazione.
Come descriverebbe il suo paese ad un estraneo?
Si dice che nella botte piccola ci sia il vino buono. Fino del Monte è una piccolissima botte…!
Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
Amministrare un Comune nei 10 anni appena trascorsi non è stato facile. La crisi economica ha colpito duramente i piccoli Comuni con tagli molto pesanti ai trasferimenti e costringendo i nostri Comuni a dover fare scelte importanti. Siamo comunque riusciti a mantenere servizi di ottima qualità ed addirittura ad implementarne di nuovi. Speriamo che nel breve periodo cambi qualcosa e da Roma capiscano che così i piccoli Comuni non possono andare avanti!
Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Non ho politici di riferimento, mi piace amministrare. I politici spesso parlano e promettono troppo.
A un indeciso in cabina elettorale cosa gli suggerirebbe per farsi votare?
Ad oggi, salvo novità dell’ultimo minuto, il nostro avversario dovrebbe essere il quorum. I cittadini dovranno pertanto scegliere se far amministrare il proprio Comune alla gente che lo vive quotidianamente e ben sa quali siano le esigenze del territorio o se farlo gestire ad un commissario nominato dal Prefetto… a prescindere dal chi fosse stato il candidato io non avrei dubbi.