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L’intervista al candidato sindaco Jonathan Lobati (30 anni, geometra) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Lenna con la lista civica “Impegno e passione per Lenna”.




Nel 2014 diventi sindaco di Lenna in quanto unico candidato disponibile sulla scheda elettorale. Non c’erano alternative? E’ stata un’intesa politica tra le parti? Oppure nessuno aveva voglia di sobbarcarsi l’onere amministrativo di un piccolo Comune dove gli aventi diritto al voto non superano i 400? Ci spieghi questa corsa in solitaria?
Una scelta che viene da lontano. Ho sempre apprezzato le persone che cercano di trasformare le parole in fatti concreti ed è stato bello creare una lista che fosse un mix di varie esperienze. Gli altri? Se han scelto di non correre avranno avuto i loro buoni motivi, non li giudico, anzi. Però se si ha una linea politica diversa è giusto provarci anche nei piccoli comuni, dove prima di essere politici si è comunque persone che conoscono tutti, consapevoli anche del sacrificio che a volte comporta tale scelta.

La legge Delrio ti permette di ricandidarti per la seconda volta consecutiva proseguendo (se eletto) per un altro quinquennio la carica di primo cittadino. Vista la giovane età intendi scalzare Busi dal primato conquistato a Valtorta?
Se verrò rieletto, sarà il mio secondo e ultimo mandato da Sindaco, anche perché credo fermamente che un periodo di 10 anni (due mandati) sia abbastanza lungo per portare avanti progetti e iniziative e non trasformare il Comune in una cosa propria. Spero che in questi cinque anni crescano delle esperienze nuove che potranno poi portare avanti un progetto condiviso di lungo respiro. Piero Busi, per me, è un monumento. E’ una persona che apprezzo molto e non solo per la carriera politica. Nel 2014 fu il primo dei colleghi Sindaci a chiamarmi per farmi i complimenti per l’elezione e mi disse: ” Pronto, sono il Sindaco più vecchio della provincia, parlo con quello più giovane? “. Quella chiamata mi commosse.

Senza minoranza in Consiglio che fa le pulci al tuo operato, più che un sindaco non ti senti un po’ come un sovrano?
I sovrani sono stati cacciati dall’italia con un referendum ormai tanti anni fa. Oggi ci sono tante leggi e controlli che impediscono (per fortuna) che l’elezione in unica lista si tramuti in una esperienza unilaterale. Sono in genere persona che ascolta molto e riflette, ma anche un decisionista convinto magari a volte anche troppo. In ogni caso il Consiglio comunale di Lenna ha sempre svolto la sua attività di controllo e di conseguenza il Sindaco è rimasto il Sindaco.

Quale è il segreto per amministrare in modo duraturo?
L’esperienza comunale, unita a quella in Comunità Montana e Provincia di Bergamo aiutano ad avere una visione più ampia dei problemi e a tessere una rete di relazioni che spesso fa la differenza. Il segreto è quello di non sedersi mai sugli allori, anche dopo importanti risultati e ricominciare con un nuovi progetti. In politica non esiste per me il punto di arrivo, c’è sempre un’altra pagina del libro.

Tre cose delle quali sei orgoglioso di aver portato a Lenna che hanno determinato una sensibile crescita comunitaria?
Credo che abbiamo fatto tanto in questi cinque anni: il viale Mauro Codussi nuovo, il parco giochi, i nuovi parcheggi… senza dimenticare gli interventi importantissimi per le scuole elementari. Ricordo anche che siamo uno dei 38 comuni bergamaschi (su 243) che non ha applicato l’addizionale comunale Irpef, nonostante i tagli dei trasferimenti statali siano stati molto importanti.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Perdiamo abitanti ogni anno e se da un lato abbiamo intrapreso una battaglia per eliminare le residenze di comodo il dato nascite/morti fa spavento. Interverremo nei prossimi anni con più incisività per dare un po’ di respiro alle famiglie senza dimenticare le tante (troppe) situazioni di fragilità sociale. Anche quest’anno il capitolo sociale del Comune sarà molto importante. Bisognerà intervenire anche nei confronti degli anziani soli. Si tratta di una realtà che è in continuo aumento ogni anno.

Cosa manca al paese che ti impegnerai, se eletto, a concretizzare?
Mancano spazi per le famiglie e magari un’attenzione in più sulla manutenzione e decoro urbano.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’amministrare?
Il far capire ai nostri cittadini che i tempi sono cambiati, che anche il problema più banale non è di facile soluzione senza risorse. Il 2019 sarà un anno con un bilancio difficile per chi amministrerà. Abbiamo un grosso mutuo che ci vincola nel fare tante scelte e fino al 2024 sarà così. E’ crollato il mondo per la finanza locale. Certo una soluzione c’è , ma tutti i governi hanno sempre fatto finta di niente. Il tema è uno e uno soltanto: le tasse locali devono restare al Comune e non come oggi che finiscono nel calderone del bilancio statale. Ci lascino i soldi degli immobili di categoria D (capannoni e centrali):  noi non chiediamo altro.

Ti riconosci degli errori o dei “avrei potuto fare meglio”?
Ovviamente sì, mi considero una persona media, di conseguenza sbaglio come tutti. Però con il senno di poi, tutti sono esperti e preparati. Di sicuro ho imparato tanto dai miei errori e su questo devo ringraziare la mia giunta e i consiglieri per avermi “frenato” in qualche iniziativa. Sono stato eletto a 25 anni e l’esperienza a 25 anni è sempre limitata. Oggi a 30 anni è tutto molto diverso.

Senza scomodare il questionario di Proust il sindaco Lobati senza “la maschera” di primo cittadino come si definirebbe? Cosa ti piace? Cosa ti appassiona? Che libri leggi? Che film guardi? Che musica ascolti? Cosa ti piace mangiare? Ci regali un ritratto decisamente non politico.
Appassionato di politica già da 5 anni, ho trasformato la mia passione principale praticamente nel mio secondo lavoro. Sono una persona normale, autoironico, stratega più che tattico. Leggo libri di storia e biografie dei grandi politici. Sono appassionato di ciclismo e sci, alfista convinto e appassionato di auto. Mangiare? Gnocchi e dolci, senza soluzione di continuità e ahimè si vede. Diciamo che questi 5 anni da sindaco mi hanno aiutato a diventare uomo di peso, in tutti i sensi. Mi definisco un amante del mio territorio, della nostra storia e delle nostre tradizioni. Per me Lenna e la Valle Brembana sono il centro del mondo.

C’è un personaggio politico del passato o del presente che hai apprezzato o apprezzi in modo particolare e dal quale, seppur indirettamente, hai preso lezioni?
Del passato ho sempre avuto una particolare simpatia per il Presidente Francesco Cossiga, il picconatore, proprio per il suo modo a volte irriverente di essere capo di Stato oltre a essere a mio avviso un grande uomo di stato. Dei politici di oggi apprezzo molto il Governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, persona molto preparata e che mi ha fatto l’onore di venire a Lenna per l’apertura della campagna elettorale delle regionali.

Se venissi rapito dagli alieni e ti chiedessero di descrivere l’Italia cosa risponderesti?
Che l’italia è il paese più bello del mondo e che gli italiani sono i più strani del mondo: stanno bene eppure si lamentano sempre. Però non tutte le nazioni possono vantare un patrimonio storico culturale così grande. Ecco agli alieni darei un consiglio, se volete vincere e primeggiare in qualsiasi campo assicuratevi di avere un italiano con voi. Grazie dell’intervista.


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