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L’intervista al candidato sindaco Luigi Locatelli  (58 anni, imprenditore) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Zanica con la lista civica: “Zanica Futuro Comune



Perché ha scelto di ricandidarsi alla carica di sindaco?
Perché la passione ha prevalso sugli interessi personali; la spinta maggiore me l’hanno data le persone e i gruppi che, partendo da posizioni diverse, hanno deciso di fare convergere una candidatura e un gruppo comune intorno al mio nome.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Capacità di sapere ascoltare. Capacità di sapere mediare. Capacità, alla fine, di sapere decidere.

Cosa considera il suo capolavoro amministrativo in questi cinque anni? Di cosa va fiero?
Non esiste il capolavoro, ma esiste un’enorme soddisfazione: quella di essere riuscito a sfatare un vecchio luogo comune, e cioè che a Zanica non può cambiare mai nulla. Abbiamo dimostrato in questi cinque anni che molto può cambiare, nonostante le resistenze dettate spesso dall’abitudine o da piccole comodità individuali, che non possono però condizionare le scelte positive verso il cambiamento a favore della comunità.

Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletto, a concretizzare?
Zanica non ha bisogno di grandi infrastrutture; bisogna però continuare a modificarne l’assetto viabilistico, al fine di renderla sempre più un paese a misura d’uomo. Abbiamo cominciato a intraprendere questo progetto legato alla mobilità, ma dobbiamo ancora completarlo. Parcheggi, mobilità dolce, passaggi pedonali, limitatori di velocità sono solo una parte dell’opera, la cui linea guida è: sicurezza per tutti e soprattutto per le fasce deboli.

C’è un ruolo strategico che il paese per il quale si ricandida potrebbe occupare nel contesto della nostra provincia?
Zanica è alle porte di Bergamo, ma non è considerata periferia di Bergamo come altri paesi dell’Hinterland. Vogliamo mantenere la nostra forte identità di paese, cercando nel contempo di cogliere quelle opportunità che la vicinanza con Bergamo offre, aeroporto in primis. Oggi infatti paghiamo le conseguenze della vicinanza dell’aeroporto senza però godere del valore aggiunto che è dato dall’enorme flusso di visitatori. Quello che però conta di più in termini strategici è che Zanica resta la porta-sud di Bergamo verso quelle attività che si fondano sull’agricoltura, così come nei secoli scorsi era il granaio di Bergamo; abbiamo il 75% di territorio non consumato e possiamo essere un portale importante verso tutta quella filiera agricola che si estende nella bassa bergamasca.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Il tema della marginalità si affronta in modo complesso e articolato, attraverso politiche sociali nazionali e poi attraverso quelle d’Ambito. Tuttavia Zanica ha sempre lavorato sull’inclusione sociale e culturale, in particolare facendo leva sulla riduzione delle disparità di accesso ai servizi. Le fasce ISEE a Zanica funzionano più che altrove e si applicano a tantissimi servizi; il pensare poi che questa agevolazione favorisca solo gli immigrati vuol dire non conoscere la realtà italiana e quindi zanichese, dove purtroppo il fenomeno della povertà tocca tanti, indistintamente.

Come descriverebbe il suo paese ad un estraneo?
Questo è un paese in cui resta forte il senso di appartenenza e l’orgoglio di farne parte.
E’ merito in primis di una rete sociale e di volontariato che non ha molti eguali in Provincia, e che ti avvolge con il suo “calore”, facendoti sentire veramente parte di una comunità solida.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
La burocrazia.

Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Ho cercato di imparare dalle tante persone che ho conosciuto nei diversi contesti politici e amministrativi; però ho avuto il piacere di conoscere in Università Cattolica Giuseppe Lazzati, uno dei padri della Costituente, io giovane studente e lui rettore. Lui resta il mio “eroe”.

A un indeciso in cabina elettorale cosa suggerirebbe per farsi votare?
Gli direi di non guardare solo il mio nome, che è scritto a destra sulla scheda, ma di guardare i nomi delle persone che ci sono nella mia lista, per rendersi conto che il paese potrà essere in tante buone mani, non solo nelle mie.

Tutti i candidati sindaci intervistati da socialbg.it



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