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L’intervista al candidato sindaco Mauro Marinoni (54 anni, bancario) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Rovetta in Valle Seriana sostenuto dalla lista civica “Obiettivo Rovetta“.



Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?
Ho sempre avuto passione per la politica amministrativa sin da giovane. A 20 anni ero presidente della biblioteca, a 25 anni sono entrato in Consiglio comunale ricoprendo l’incarico di capogruppo. Ho collaborato con la Proloco, ho fatto il sindaco del paese dal 1999 al 2009, il consigliere provinciale ed il presidente dell’asilo dal 2009 al 2014. Molti cittadini mi hanno chiesto di ricandidarmi ed ho pensato che potessi tornare a lavorare per il mio paese.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Nessuna dote particolare. Sono un cittadino come tanti, che ha solo molta passione per la vita amministrativa e comunitaria del proprio paese. L’unica caratteristica che mi riconosco è una certa costanza e tenacia nel cercare di raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato.

In questi dieci anni quale considera il capolavoro amministrativo di Stefano Savoldelli, il suo successore nella continuità?
Fare l’amministratore disponendo di risorse finanziarie non è impossibile; farlo durante la crisi degli ultimi 10 anni è altra cosa. È stato particolarmente difficile e complicato. Stefano nonostante le difficoltà ha saputo mantenere ad ottimi livelli la qualità dei servizi e delle manutenzioni, riuscendo anche a fare alcuni importanti investimenti (sulle scuole innanzitutto). Grande è stato poi il lavoro fatto per seguire i lavori di realizzazione della piscina, di cui la mia amministrazione aveva solo progettato ed appaltato i lavori.

Cosa ancora manca al paese che lei si impegnerà, se eletto, a concretizzare?
Crediamo che manchi uno spazio importante dove poter organizzare incontri ed attività culturali e sociali, che possa essere utilizzato anche dalle scuole. Di fatto un auditorium. È poi necessario dar corso ad un radicale ammodernamento ed ampliamento degli spazi riservati alla biblioteca.

Un paese, Rovetta, con tante potenzialità turistiche. In che modo valorizzarle concretamente generando occasioni di lavoro?
In un piccolo paese con risorse limitate gli strumenti utilizzabili non sono molti. Il nostro territorio è apprezzato per la bellezza della natura e dei paesaggi. Quello che possiamo fare è mantenere e conservare questi elementi attrattivi incrementando, inoltre, l’attività dell’ufficio turistico e delle associazioni che si occupano delle iniziative ricreative. Ma più importante di ogni cosa è cercare di collaborare con i privati per la realizzazione di possibili interventi di recupero e sviluppo ai fini turistici e commerciali di importanti edifici ed aree all’interno del paese, ora inutilizzate ed in parte anche in stato di degrado.

Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Il più bel paese dell’Alta Val Seriana.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco, soprattutto di un piccolo Comune come il suo?
La difficoltà maggiore è comune a tutti i sindaci dei piccoli e medi paesi. È quella di dover dar risposta a crescenti esigenze della cittadinanza, soprattutto in ambito sociale, a fronte di una costante riduzione delle risorse disponibili.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale?
Per affrontare le situazioni di marginalità sociale non vi sono soluzioni fantasiose o semplicemente lo stanziamento di risorse per aiuti di carattere economico. Occorre un intervento professionale, di specialisti, che sappiano quali interventi attuare attraverso l’applicazione delle disposizioni di legge specifiche, in relazione alle diverse problematiche. È necessario l’utilizzo di tutti gli strumenti previsti in sede d’ambito territoriale, seguendo le indicazioni degli uffici di segretariato sociale, tramite interventi di assistenza diretta, ma anche di solidarietà e supporto attraverso la collaborazione con le associazioni di volontariato attive nel settore.

Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Non ho alcun politico di riferimento; né presente ne passato. Ho seguito l’esempio di tanti amministratori locali del mio paese e dei paesi vicini, che hanno lavorato per il bene del proprio territorio e della propria comunità. Sono loro che mi hanno insegnato quanto sia importante impegnarsi nelle associazioni e per la vita politica del proprio paese.

A un indeciso in cabina elettorale cosa gli suggerirebbe per farsi votare?
Mai arrivare indecisi alla cabina elettorale. Il voto è importante sempre e comunque, ma in modo particolare quando si deve scegliere quelli che dovranno amministrare il proprio Comune. Chi mi conosce sa che potrà contare sulla mia presenza e sul mio impegno. Chi non mi conosce partecipi agli incontri che verranno organizzati nelle prossime settimane. Saranno l’occasione per poter valutare la bontà o meno di candidati e programmi.

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