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L’intervista al candidato sindaco Roberto Cavagna (61 anni, ingegnere) in campo per le elezioni amministrative 2019 ad Antegnate con la lista civica “Antegnate Democratica”.



Perché ha scelto di ricandidarsi alla carica di sindaco?
Perché ho sempre ritenuto fondamentale impegnarmi in prima persona per migliorare il mio paese e farlo sviluppare come merita. Inoltre ritengo che serva una alternativa al modo di amministrare usato finora basato SOLO sulla gestione dell’ordinario. Antegnate ha strutture e risorse per diventare un punto di riferimento a livello territoriale e per migliorare i servizi ai cittadini.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
La prima è l’esperienza amministrativa. Sono stato Assessore per tre mandati e da due sono consigliere di minoranza. Ho quindi una visione completa di come si amministra un paese. La seconda è la concretezza ed il realismo. Nessuna promessa fumosa soprattutto su tematiche delicate e complesse come la sicurezza. La terza è la capacità di vedere in prospettiva futura lo sviluppo del mio paese conoscendone a fondo le potenzialità sia come posizione strategica (Vicino alla Brebemi e su due statali) sia come strutture esistenti (Centro Incontri Cultura, Centro storico, Campo sportivo, Palatenda, Parchi ecc.) sia come stabilità economica.

Cosa rimprovera all’amministrazione Lanzini in questi cinque anni? Ravvisa errori importanti?
Rimprovero l’incapacità di gestire un patrimonio importante di un paese sano economicamente. Di non saper gestire gli importanti cambiamenti che il nostro territorio sta vivendo. Inoltre, ritengo che l’amministrazione uscente abbia basato le sue campagne elettorali su false promesse soprattutto su una tematica delicata come la sicurezza. Siamo arrivati al paradosso di essere rimasti senza l’unico vigile da alcuni mesi! E comunque nel recente passato sono state gestite convenzioni di Polizia Municipale con paesi NON limitrofi e difficilmente pattugliabili. Inoltre lascia amareggiati vedere il Centro Incontri Cultura e tutte le importanti strutture sportive inutilizzate se non per le poche iniziative organizzate da associazioni e privati. Uno spazio che, opportunamente attrezzato, sarebbe luogo di ritrovo e di iniziative diversificate (Culturali, sociali, di divertimento ecc).
Rimprovero di non aver valorizzato gli spazi pubblici attrezzati (Parchi) e di non aver progettato ed attrezzato quelle aree che sono state lasciate al quasi completo abbandono (Parco dei fontanili di fronte al centro commerciale). Di aver lasciato degradare il nostro Centro storico ed in particolare la Piazza Bentivoglio. Rimprovero di aver gestito il verde pubblico senza un criterio (Taglio di piante, ripiantumazioni parziali). L’implementazione di un “piano regolatore del verde “ sarebbe stato uno strumento fondamentale per coordinare i vari interventi e renderli omogenei. Rimprovero soprattutto di avere congelato lo sviluppo di Antegnate negli ultimi dieci anni.

Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletto, a concretizzare?
Un rilancio di Antegnate che lo faccia diventare un paese di riferimento per il territorio della bassa bergamasca e non solo. Il rilancio passerà attraverso la valorizzazione delle strutture esistenti per organizzare iniziative culturali, sportive (E non solo) attraverso il coinvolgimento sia delle realtà locali che di quelle territoriali. Il nostro Campo Sportivo, il Centro Incontri Cultura e lo stesso Palatenda (Costato quasi un milione di euro !) sono utilizzati pochissimo ed il loro utilizzo è costoso e di difficile gestione . Ma anche la rivalorizzazione di parchi e spazi pubblici sarà uno dei primi impegni che mi prefiggo. E questa valorizzazione passerà dal coinvolgimento di tutti tramite il meccanismo dalla “Progettazione partecipata”. Questa nuova vivibilità di Antegnate renderà anche più vissuto e sicuro il paese stesso (Basti pensare all’area dove sorge l’attuale parchetto).
Sulla sicurezza non faccio promesse vane (Come fatto finora dall’attuale amministrazione) ma il concreto impegno a garantire la presenza della polizia municipale antegnatese e a collaborare con i paesi vicini per un maggior presidio e controllo del territorio. Inoltre metterò in atto tutti gli strumenti urbanistici per favorire un vero recupero della via centrale del Paese che è stata sottoposta in questi anni a interventi parziali e scoordinati oltre che malgestiti (Vedi il caso dei dossi rimasti “lavori in corso per settimane).

C’è un ruolo strategico che il paese potrebbe occupare nel contesto della nostra provincia?
Sarebbe quasi automatico pensare che Antegnate dovrebbe essere un punto di riferimento territoriale. Invece siamo fermi senza idee e senza una visione futura. Ripetendomi dico che abbiamo tutte le caratteristiche per rappresentare uno snodo commerciale, culturale e sportivo per l’intera bassa bergamasca.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Innanzitutto prendendo atto che le situazioni di marginalità esistono e non facendo finta che tutto vada bene. Coinvolgendo le associazioni locali ma anche e soprattutto quelle territoriali che si occupano di marginalità, disabilità, disagio sociale, integrazione.
Utilizzando in questo senso fondi statali (Solo quest’anno circa 50.000 euro).
Ma soprattutto migliorando e aumentando la disponibilità diretta di noi amministratori per ascoltare ed accogliere le necessità di chi vive nel nostro paese.

Come descriverebbe il suo paese ad un estraneo?
Un piccolo paese di provincia che pur legato ad una storia contadina ed agricola potrebbe trasformarsi in un paese vivo culturalmente e socialmente. Perché oltre alle strutture pubbliche ci sono quelle private (Center Park e Centro commerciale) che opportunamente integrate ci potrebbero far fare un salto di qualità.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
La complessità burocratica e documentale che spesso distoglie dal vero impegno che un sindaco dovrebbe avere: migliorare il proprio paese e rendersi disponibile verso i suoi cittadini. Ma questo non può essere un alibi per l’amministrazione uscente che ha fatto della poca presenza e disponibilità un suo tratto distintivo.

Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Tanti i riferimenti, soprattutto nell’immediato dopoguerra. L’Italia della Costituzione.
Ne cito uno : Giuseppe Di Vittorio che da semplice ed umile figlio di braccianti del sud seppe diventare un coraggioso, coerente ed onesto difensore dei diritti dei lavoratori e degli sfruttati in generale. Ma forse il politico a cui mi ispiro di più è quello dell’amministratore trasparente, onesto, concreto che pensa solo al bene del suo paese e dei suoi concittadini.

A un indeciso in cabina elettorale cosa gli suggerirebbe per farsi votare?
Di guardare al mio percorso amministrativo e non lasciarsi distrarre dalle mode politiche del momento e da eventuali pregiudizi politici. Amministrare un paese significa essere concreti ed esperti ed avere una visione generale dello sviluppo del proprio paese.
Di valutare la mia onestà e trasparenza amministrativa oltre che personale.
Garantisco inoltre una disponibilità verso i cittadini che purtroppo non c’è stata.
Nei miei 15 anni come assessore ho contribuito ad impostare l’Antegnate del futuro : sviluppo economico, risoluzioni dei problemi del traffico in paese, recupero del centro storico, servizi sociali innovativi (Pasti a domicilio, pre e post scuola, spazio gioco, centro prelievi, ecc) ed una tranquillità di bilancio straordinaria. Un futuro che si è fermato negli ultimi dieci anni. Scegliere Antegnate Democratica significa riprendere a far marciare il futuro del nostro paese.

Candidati Consiglieri: Galliani Davide, Riva Andrea, Torriani Simonetta, Scandelli Giovanni, Paolella Elvira, Pagliardini Americo, Gattinoni Francesco, Ribolla Eleonora, Asperti Giuseppe, Bellicini Marino, Galliani, Lorenza, Amendola Patrizia.

Tutti i sindaci intervistati da socialbg.it




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