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L’intervista al candidato sindaco Simona D’Alba  (37 anni, libera professionista) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Pedrengo con la lista civica “Uniti per il cambiamento 2.0



Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?
Ho accettato di candidarmi alla carica di sindaco per portare avanti l’idea di paese che in questi anni abbiamo voluto concretizzare per mezzo di un lavoro fatto di impegno, passione e costanza. Con consapevolezza e senso di responsabilità, ho accettato di essere la guida di un gruppo rinnovato che guarda con lungimiranza alla realizzazione di un paese sempre più a misura di famiglia.

Se eletta eredita un mandato decennale di Gabriele Gabbiadini. Quale è stata la sua caratteristica principale nell’amministrare il paese?
Ammetto che è una grande eredità. La caratteristica principale che riconosco al sindaco Gabbiadini è la tenacia: ha saputo affrontare con determinazione la vita amministrativa senza inseguire il consenso, lavorando quotidianamente per l’ordinario e lo straordinario, lasciando un Comune senza debiti ed efficiente.

Quale sarà la sua azione amministrativa in caso di vittoria?
Mantenere e migliorare ulteriormente tutti i servizi alla persona, consolidare la sostenibilità economica dell’ente, portare a termine una serie di progetti già avviati. Sto pensando alla realizzazione del parco “natura e comunità”, alla riqualificazione del centro sportivo, alla creazione della rotatoria su viale Kennedy, al recupero dello stabile ex scuola materna, all’avvio del recupero delle due grandi aree dismesse del territorio (ex Chemtura ed ex Fonderia Cantoni).

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
1) L’impegno, costante e serio, necessario per svolgere questo importante ruolo. Ritengo che la presenza sia fondamentale. 2) La passione, la voglia di fare che dà un valore aggiunto. 3) La lungimiranza, motore che permette scelte oculate e precise.

Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletta, a concretizzare?
Una seconda nuova struttura per attività sportive riqualificando un vecchio edificio nel quartiere palazzo per permettere la pratica di nuove discipline sportive rivalorizzando una zona periferica.

Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Pedrengo è un paese molto bello, un paese a misura di famiglia, ricco di servizi per le varie fasce di popolazione, dove i cittadini condividono il senso di appartenenza di una comunità. E’ un territorio ricco di storia con un patrimonio culturale di valore dove ben si integrano i tanti parchi e le varie strutture scolastiche e non. Pedrengo è un paese da vivere, ben servito, sicuro e pulito dove il rispetto delle regole permette a tutti di godere delle sue bellezze.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
Non avendo mai ricoperto questo ruolo non posso rispondere con certezza; avendo vissuto indirettamente l’esperienza, a livello personale penso che la difficoltà maggiore nell’essere sindaco sia riuscire a coniugare la vita personale e lavorativa con quella da primo cittadino, un impegno non indifferente se lo si vuole svolgere in un certo modo. Penso che la difficoltà maggiore possa essere quella di dover trovare una risposta ad ogni esigenza con dei tempi (quelli di una macchina comunale) diversi da quelli richiesti del cittadino.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Per affrontare situazioni di marginalità credo sia opportuno cercare una soluzione positiva che risolva il problema all’origine: questo è possibile non con un semplice intervento di assistenzialismo, ma ricercando (grazie a collaborazioni con servizi mirati) una concreta, reale e definitiva risposta alla necessità ricercando l’autonomia della persona, quando possibile ovviamente.

Il suo politico di riferimento (anche passato) e perchè?
Vena romantica personale: quando ero piccola ho sempre ammirato il mio sindaco di allora, con gli occhi innocenti lo vedevo come un supereroe. Mi piacerebbe essere per i bambini di Pedrengo quello che lui è stato per me. Politicamente parlando, non credo di avere un politico di riferimento se non aver avuto il piacere di confrontarmi con molti sindaci locali e dai quali ho imparato molto.

A un indeciso in cabina elettorale cosa gli direbbe per farsi votare?
Direi di fare un giro per Pedrengo e valutare lo stato in cui oggi consegniamo il paese ai cittadini: abbiamo investito in tutti gli ambiti. C’e ancora da fare e vorremmo proseguire su questa strada. Vogliamo iniziare una nuova fase amministrativa che sappia raccogliere quanto di buono è stato fatto dall’amministrazione Gabbiadini aprendoci alle nuove sfide future e coinvolgendo nuove persone motivate, unite da un legame imprescindibile che è l’amore per il nostro paese.

Tutti i candidati sindaci intervistati da socialbg.it



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