Biondi immobiliare

L’intervista al candidato sindaco Simone Rizzoli (40 anni, libero professionista) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Romano di Lombardia con il Movimento 5 Stelle




Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?

Ho scelto di candidarmi come Sindaco a Romano di Lombardia per dare nuovo slancio alla mia città. Molte persone qui non hanno voce e vivono ai margini della società. Sono pronto ad essere il loro megafono.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Le doti dell’onestà, della chiarezza e dell’ascolto.

Cosa rimprovera all’amministrazione Nicoli in questi cinque anni? Ravvisa errori importanti?
Credo che non ci si sia occupati abbastanza delle fasce più deboli della società. Inoltre molto spesso non si é coinvolta la cittadinanza nelle decisioni dell’Amministrazione, che sono sembrate “calate dall’alto”. Il Centro storico non è stato valorizzato. Non si sono attirate nuove attività, spogliandolo quasi completamente del ruolo di “Cuore pulsante” di Romano.

Non più paese, ma città. Che ruolo potrebbe giocare Romano per l’intera Bassa?
Romano ha enorme potenziale. Potrebbe e dovrebbe avere un ruolo diverso. Essere il polo d’attrazione, di inclusione, di cooperazione di tutta la Bassa.

Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletto, a concretizzare?
Se dovessi venire eletto mi impegnerò per una maggiore consapevolezza e partecipazione dei cittadini. Purtroppo in questi anni siamo stati anestetizzati. Un altro impegno concreto sarà quello della lotta contro le dipendenze, soprattutto quella del gioco d’azzardo, divenuto ormai una piaga sociale.

Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Romano è la mia città. Qui sono nato; qui ho studiato; qui sono cresciuto; qui vivo. Non la lascerei mai. Sono innamorato della mia città. E’ parte di me. E’ una città meravigliosa che però guarda troppo a se stessa e, per questo, dovrebbe risvegliarsi dal torpore in cui è avvolta.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
La maggior difficoltà dell’essere Sindaco oggi credo sia quella di non dovere ascoltare le mille voci di piccoli interessi locali e perseguire il proprio programma elettorale.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Con l’ascolto. Prestando attenzione ai quotidiani problemi della gente. Non con i programmi ad effetto ma con piccoli interventi mirati e concreti. Dalle case popolari ad una diversa gestione delle farmacie comunali.

Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Il mio politico di riferimento del Passato è sicuramente Sandro Pertini. Per la sua passione, la sua vita spesa per i Diritti degli altri, per la sua condotta morale. Del Presente, invece, é Alessandro Di Battista, perché ha una capacità oratoria invidiabile. E’ chiaro, concreto, appassionato. Non si fa intimorire dagli avversari e porta avanti le cause del Movimento 5 Stelle a testa alta.

A un indeciso in cabina elettorale cosa gli suggerirebbe per farsi votare?
Ad un indeciso direi di votarmi perché rappresento il Cambiamento, una Rivoluzione gentile, uno shock salutare per Romano.


Print Friendly, PDF & Email

Autore