Era inevitabile che anche a Bergamo la gente manifestassse contro il Green Pass. Inevitabile? Beh sì, visto che ormai la videocrazia mediatica non solo condiziona e suggerisce i nostri comportamenti, ma sostituisce anche il nostro pensiero e la ragione. A dirlo, non da oggi, sono diversi studi comportamentali e ricerche scientifiche eseguite un po’ in tutto il mondo. Per un attimo mi ero illuso che la tragedia sanitaria che ci ha colpiti un anno fa, portando Bergamo e la Valle Seriana sulle prime pagine di tutti i media internazionali in quanto prima di una triste classifica di morte, avesse migliorato la consapevolezza individuale in merito alla realtà delle cose.
È tutto davvero assurdo: solo pochi mesi fa qui da noi si moriva a grappoli, sirene in funzione giorno e notte, bare portate via a camionate perché impossibile tenerle qui… E sembra tutto dimenticato. Sembra tutto tornato normale, come se niente fosse. Come se il coronavirus fosse un’invenzione fantascientifica. Non esiste. Eppure al netto di ogni manipolazione politica (che pure va messa in conto perché il potere da sempre sfrutta gli accadimenti esterni a proprio vantaggio, manipolando anche l’informazione ) e al netto di non poche e non piccole speculazioni finanziarie – economiche delle varie industrie multinazionali (big Farma, ma non solo) sempre in agguato a cavalcare tragedie e catastrofi in nome del dio denaro e dell’eterno profitto, si sarebbe potuto ingenuamente pensare che, una volta tanto, la ratio prevalesse sull’istinto, la logica sull’egoismo. Insomma si poteva candidamente (alla Voltaire) credere che il bene comune prevalesse, una volta tanto, sull’interesse privato. Anzi, diciamo pure, personale e individuale.
Del resto decenni di democrazia avrebbero dovuto insegnare che la maggioranza determina l’andamento della convivenza civile e delle scelte comportamentali. Che tradotto significa anche: il benessere generale prevale su quello individuale. Ergo che la salute di tutti viene prima di ogni altra cosa. E ne consegue altresì che ogni Stato (non solo quello democratico) dovrebbe salvaguardare anzitutto la salute dei propri cittadini. Costi quello che costi. A svantaggio pure di qualcuno. Ogni scelta comporta svantaggi e rinunce. Altrimenti l’alternativa sarebbe non scegliere. Quindi il caos. E tutto ciò comporta inevitabilmente anche degli obblighi, dei doveri. Prima ancora che dei diritti, cari contestatori del Green Pass o cari NO VAX, che dir si voglia. La salute di tutti è enormemente superiore a quella individuale o di pochi. Elementare Watson. Che poi nessuno vi obbliga o vi impone il vaccino e tanto meno il Green Pass. Non fatelo, è vostro diritto. Però non pretendete di avere tutti i privilegi di coloro che per rispettare le salute generale si sottopongono alle norme sanitarie.
Il covid non l’ha inventato il governo o l’industria farmaceutica. Il covid è frutto del nostro sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, del nostro menefreghismo ecologico e del mancato rispetto ambientale da parte di governi. È la scienza, la cultura a dirci questo. È la scienza, non la politica, non le industrie multinazionali o i poteri forti che vi impongono il vaccino se volete (vogliamo) vivere nel villaggio globale. L’altra alternativa è l’isolamento totale. Come abbiamo purtroppo sperimentato tutti. Non vogliamo chiuderci in casa? Vogliamo circolare liberamente e divertirci, movide e via discorrendo? La scienza ha appurato che solo con il vaccino possiamo farlo. Il vaccino immunizza dal covid19, per quel poco o quel tanto che sperimenteremo strada facendo. Eh si, perché in meno di 1 anno la scienza (con l’interesse dell’industria farmaceutica certo! Ma che altra strada avevamo disponibile?) ci ha portato il vaccino (fatto mai verificatosi prima) e pertanto con limiti, imperfezioni, tentativi, controindicazioni.
Perfettibili però, e in costante miglioramento. Del resto i risultati (questi si neutrali) sono sotto gli occhi di tutti. TUTTI. Con il vaccino sono drasticamente diminuiti i contagi (per i vaccinati!), ricoveri e i decessi soprattutto. Non solo: nel momento in cui non si rispettano anche solo quelle poche e piccole regole sanitarie (vedi campionati europei di calcio), il virus riprende immediatamente quota. Tutti zitti allora? Manco per niente. Lor signori protestano ancora. Ora più di prima. Senza rendersi conto, ahiloro (ma anche ahimè e tutti noi) che proprio perché non vogliono vaccinarsi, impediscono di raggiungere quella maggioranza immune (il sogno sarebbe: quella totalità immune) che sconfiggerebbe il coronavirus. Consentendo così a tutti, voi e noi, di tornare alla vita normale. Finalmente. Altrimenti sarà un continuo tira e molla di regole restrittive e momenti di libertà, di zone bianche e zone rosse, di aperitivi all’aperto e divieti.
Cari anti Green Pass, Cari NO VAX se voi oggi potete scendere in piazza e manifestare giustamente le vostre idee e i vostri diritti è perché in tanti, volenti o nolenti, si sono sottoposti al vaccino. Togliendo così di mezzo divieti, chiusure e zone colorate. Dovreste ringraziarci! E noi ringrazieremo voi se raggiungeremo l’immunità del 100%! Invece manifestate in tutta Italia, sostenuti anche, diciamolo perché s’è visto tutti, da qualche forza politica destrorsa, urlando “libertà”. Ma basta. Studiatevi bene il significato di libertà. Liberi di urlare sì, liberi di contestare anche. Ma non di ignorare la mascherina e i divieti, non di entrare in locali pubblici se non siete vaccinati. Come noi (maggioranza) siamo liberi di vaccinarci e di non venire più contagiati da voi (minoranza) che negate covid, vaccino e scienza.