Biondi immobiliare

Cucina con  soggiorno, bagno e due stanze da letto. Un trilocale nella zona centrale di Mozzo (via Verdi) che il Comune mette a disposizione per la realizzazione del progetto “Welcome” dedicato a prove di residenzialità e di autonomia per persone adulte con disabilità.


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Il taglio del nastro con il sindaco di Mozzo Paolo Pelliccioli e il parroco Don Giulio Albani


Un’iniziativa promossa dall’associazione “Abilitare Convivendo” (presidente Danilo Perico) alla quale partecipa anche il Comune di Curno e le cooperative “Lavorare Insieme” e “Alchimia”. L’inaugurazione dell’appartamento è avvenuta il 28 novembre con i sindaci Paolo Pelliccioli (Mozzo) e Perlita Serra (Curno) alla presenza dell’onorevole Elena Carnevali (Pd) che in Parlamento sta impegnandosi per l’approvazione del progetto di legge “Dopo di noi” che assicurerà alle persone disabili di scegliere in libertà e autonomia dove e con chi vivere dopo che la famiglia d’origine verrà meno.

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La firma del protocollo tra i Comuni di Mozzo e Curno


Vogliamo in tal modo liberarci da un approccio assistenziale – ha precisato Carnevali – per approdare ad una prospettiva di autentica emancipazione”. Benedetto dal parroco di Mozzo, don Giulio Albani, lo spazio risponderà ai bisogni di crescita e autonomia delle persone disabili adulte. Il progetto ha ottenuto anche un contributo di 5.000 euro dalla Fondazione Comunità Bergamasca che ha premiato la logica di promuovere soluzioni abitative vicine ad una dimensione di vita famigliare e integrate alla comunità territoriale nella quale le persone disabili vivono.

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L’ampia partecipazione nella sala consiliare


Apriamo la porta – precisa Pelliccioli – a un lungo ed efficace lavoro di rete che ci rende particolarmente orgogliosi nel quale la centralità della cura e dell’accoglienza costituiscono il fondamento. La “casa” sarà un motivo di crescita non solo per i ragazzi che a turno l’abiteranno ma anche per l’intera comunità che già da parrecchi anni interagisce con loro”. “E’ un’avventura di autonomia – aggiunge Serra – dove il valore aggiunto è quella capacità comunitaria di accoglienza della fragilità”.

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Verso la casa di via Verdi


Una volta al mese, nel weekend, in piccoli gruppi alla presenza di educatori, le persone disabili sperimenteranno cosa significa abitare in una casa al di fuori della famiglia di origine. Prepareranno da mangiare, si occuperanno delle pulizie e soprattutto impareranno le regole della convivenza e le scelte da compiere per raggiungere l’autonomia. Ovviamente senza dimenticare lo sport, gli impegni in parrocchia, le uscite e gli incontri con gli amici. (Bruno Silini)


Guarda l’interno della casa

 

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