Abisso, Qualcuno e Amore. Tre parole chiave che mi hanno colpito leggendo il programma del ciclo di incontri, organizzati dall’Associazione Bergamo Incontra, sul libro Il Brillìo degli occhi di Julián Carrón (Editrice Nuovo Mondo, Milano 2020). Si parte il 12 marzo alle 21 con don Pierluigi Banna (nella foto), docente di Patrologia presso il Seminario Arcivescovile di Venegono e di Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Abisso, Qualcuno e Amore sono termini così potenti confluiscono, poi, in un’unica direzione riassunta dal titolo di questa iniziativa culturale: “Che cosa ci strappa dal nulla?” E’ una domanda davvero potente e, da un certo punto di vista, destabilizzante perché chiama in causa direttamente e inesorabilmente le fondamenta del nostro “io”.
Alzi la mano chi, durante questa pandemia, non ha sperimentato la sensazione di abisso sotto i propri piedi vedendo venire meno, giorno dopo, le sicurezze su cui aveva appoggiato la propria vita. Basi che, anche a ragion veduta, reputavamo solide si sono dimostrate, alla prova dei fatti, dei granelli di sabbia… e qual è stata la conseguenza più evidente? Vedere in giro persone con occhi sempre più spenti e rassegnati. Ma poi, nella vita di tanti, è entrato anche qualcuno (penso ad esempio al personale sanitario ma non solo) che facendosi compagno alla nostra vita ci ha aiutato a guardare il buio della situazione dandoci gli stimoli per rialzarci.
E chi si è rialzato, magari uscendo guarito da qualche ospedale, che cosa ha capito? Che solo l’amore è credibile come testimoniano i tanti messaggi condivisi sui social! C’è, quindi, tutta una traiettoria profondamente umana in questa proposta formativa realizzata da Bergamo Incontra e sono profondamente onorato di avere la possibilità di contribuire a divulgarla perché, innanzitutto, risponde ad un mio bisogno.
Ognuno di noi, anche sei in modi e forme diverse, dal febbraio 2020 in poi ha iniziato un viaggio dantesco (di cui tra l’altro proprio quest’anno si celebrano i 700 anni dalla morte) e, guardando la propria esperienza, ognuno potrà riconoscere se in questo marzo 2021 si trova all’inferno, nel purgatorio oppure in Paradiso e, proprio mettendo in gioco questa consapevolezza, potrà sperimentare in questo ciclo di incontri sia la profondità di quanto ha già scoperto aperto, però, anche a lasciarsi sorprendere da Qualcosa di inimmaginabile.
Le tecniche meditative portano, a ragion veduta, a non identificarci con i nostri pensieri e/o le nostre emozioni perché siamo molto di più: degli “io” con una potenzialità infinita…. e proprio questa nostra natura ineluttabile (un po’ come l’ombra per il corpo) ci porterà, se disponibili, a riconoscere in questo percorso formativo qualcosa di fortemente corrispondente al cuore perché ha come destinazione quel uscimmo a riveder le stelle che è l’unica dinamica davvero in grado di rendere i nostri occhi nuovamente brillanti e indomabili.