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Servizio esterno e risposta lunga. Così Jasmine Paolini si trova in finale nel torneo più antico e prestigioso del panorama tennistico mondiale: Wimbledon. Un terreno ostico per le caratteristiche tecniche della tennista di Lucca. Invece, anche con una superficie da servizo e dritto che favorisce i “lunghi”, la Paolini è riuscita nel impresa di costruire un successo dopo l’altro arrivando sempre con un timing e una posizione perfetta sulla palla che le ha permesso di anticipare spesso il colpo (che sull’erba è fondamentale).

Certo, tutto questo è stato possibile grazie ad una forma fisica eccellente per gli spostamenti laterali abbinato ad un po’ più di coraggio nel lasciare andare il braccio. Tutto questo è stato costruito negli anni con costante lavoro e metodo negli allenamenti perché non si può arrivare a questi livello solo col la sensibilità del polso.

Non a caso il suo allenatore (un certo Renzo Furlan) ha avuto una carriera molto simile, in crescita costante (chi non ricorda la battaglia con Andrej Česnokov nel 97 in Davis ). Perché nel tennis conta si la tecnica, ma il fattore mentale resta quello che fa la differenza. Non esiste un sport più crudele dove i match durano ore. La cultura del lavoro e della forza di volontà sono tutto, e la Paolini, nel suo modo di giocare c’è lo ha dimostrato.

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Autore

Davide Bettinelli

Nato a Trescore nel 1982. Diplomato alla "Pesenti". Occupazione operaio metalmeccanico. Membro del consiglio di fabbrica per la CISL dal 2006 al 2014. Calcio CSI dal 2003 al 2009. 1° posto Endenna gruppo di campionato 2007-2008 Arbitro CSI dal 2009 al 2011. Presidente calcio a 5 CSI dal 2010 al 2013 della Mirafiori. 1° posto gruppo E nella stagione 2011-2012. 1° posto torneo Epifania a Berbenno nel 2011. Tennis a livello amatoriale dal 2013 al 2017. Miglior risultato quarti di finale torneo Quarenga 2016. Iscritto al PD dal 2010

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