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Uno splendore ritrovato per chiesa di Cenate Sotto dedicata a San Martino. Sabato il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha consacrato il nuovo altare esprimendo gioia e soddisfazione per il recupero di un edificio sacro dall’alta valenza cultura e artistica.

chiesa di cenate sotto

Il vescovo Beschi unge l’altare

Un accurato lavoro di recupero, affidato alla professionalità di Fabio Deleidi, ha permesso alla comunità cenatese, guidata dal parroco don Enrico D’Ambrosio, di “accendere una nuova luce per quella tenda di Cristo fissata tanti secoli fa”. Anche l’assetto liturgico è stato rivisitato impostando sul percorso di ogni cristiano all’interno della Chiesa. Subito dopo il portale d’ingresso il fedele incontra il battistero (recuperando un vecchio fonte presente sul sagrato) e da lì una linea retta, individuabile nei contrasti cromatici della pavimentazione, lo porta all’ambone (il luogo della Parola), quasi una prua che avanza nell’abbozzato transetto pensato dall’ingegnere Luigi Angelini per dare un certo respiro spaziale alla struttura la quale, senza quella pensata architettonica, sarebbe apparsa piuttosto stretta in seguito all’allungamento di dieci metri sostenuto nel 1920. Dopo l’ambone la linea continua idealmente verso l’altare, luogo dell’Eucarestia, fonte e culmine dell’azione liturgica e della sequela evangelica.

Il parroco Don Enrico D’Ambrosio accende la lampada sull’altare appena consacrato

Gli interventi di recupero (iniziati nel 2002 da don Amadio Nezosi e continuati poi dal successore don  D’Ambrosio) hanno di fatto salvato un gioiello architettonico che conserva un’opera di Giovan Battista Moroni (San Martino con la Madonna in gloria e il prevosto Leone Cucchi), un capolavoro di Enea Salmeggia (Traslazione della Santa Casa di Loreto) nonché cinque tele di Giovanni Carobbio, poste sul presbiterio che raffigurano episodi della vita di San Martino. Opere (le ultime due) che la Fondazione del Credito Bergamasco (così è stato annunciato) si è impegnata prossimamente a restaurare.

Chiesa gremita per la consacrazione. Sulla destra il sindaco Giosuè Berbenni

Quello che vediamoha ribadito il sindaco Giosuè Berbenni prima che iniziasse la celebrazione – è un esempio di come si possano raggiungere eccellenti obiettivi, grazie alla guida di due parroci e al concorso di imprenditori, di associazioni, di fedeli e dell’Amministrazione comunale. Per il paese è stata l’ulteriore manifestazione del proprio riservato atteggiamento di generosità”. Il vescovo Beschi ha voluto esprimere un particolare ringraziamento anche al comitato che si è prodigato per recuperare le risorse necessarie ai lavori. L’ha fatto donando l’Evangeliario della Misericordia a Domenico Bosatelli (patron della Gewiss) che per il comitato è stato guida responsabile nei momenti difficili non solo attraverso il suo generoso contributo ma anche per la determinazione e l’esperienza imprenditoriale con la quale ha accompagnato a raggiungere l’obiettivo prefissati. “I mezzi non sono nulla – ha espresso Bosatelli – senza quell’armonia solidale, quello spirito di socializzazione, quel grande entusiasmo che a Cenate Sotto non mancano di certo”.  Bruno Silini

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