Nell’articolo del mese scorso, come sicuramente il lettore ricorda, venne presentata la figura di suor Ignazia Isacchi (clicca qui), proclamata dalla chiesa venerabile. In questo post, viene proposta, in rapida sintesi, la personalità di suor Margherita Lussana di Seriate, cofondatrice delle Suore Orsoline del Sacro Cuore.
Anche per questo scritto mi avvalgo di un libro di Angelo Montonati: “Dove tu mi vuoi … Madre Margherita Lussana, cofondatrice delle Suore Orsoline del sacro Cuore“, delle edizioni San Paolo (2009). Una prima notazione è importante: nel sottotitolo la nostra concittadina viene definita “una religiosa educatrice al passo con tempi“. E’ una definizione che, nella sua essenzialità, dice molto della protagonista del libro e di questo articolo. Fu una donna, cioè, che realizzò pienamente la sua vocazione religiosa ma fu anche in grado di dare concretezza alla sua aspirazione di educatrice, impegnandosi in una costante azione di aggiornamento per rispondere,in modo adeguato, ai bisogni formativi delle giovani generazioni a lei affidate.
Madre Lussana nacque a Seriate il 14 novembre del 1852 e venne battezzata con il nome di Teresa Caterina; in famiglia veniva chiamata Anna. Apparteneva ad una famiglia “particolare“: suo padre Andrea Lussana, era stato sposato con una prima moglie da cui aveva avuto sette figli; dopo morte della prima moglie contrasse matrimonio con una vedova madre di una figlia. Nella nuova casa nacquero due maschi e quattro femmine, tra cui la futura suor Margherita. L’autore del libro accenna alla nostra comunità di allora sia dal punto di vista civile: ” … un villaggio molto popolato … i suoi abitanti sono tutti agricoltori tranne alcuni carrettieri ed esercenti“, ma anche da un punto di vista ecclesiale; a Seriate ” … il clima era spiccatamente religioso …caratterizzato da una elevata frequenza alla chiesa“.
Presso il Bolognini suor Margherita frequentò le scuole elementari. Nel 1867 si iscrisse alla scuola Normale Femminile Pareggiata conseguendo, tre anni dopo, il diploma di abilitazione all’insegnamento nelle elementari. Nello stesso anno, cominciò ad operare preso le elementari della nostra comunità in una classe terza e come istitutrice privata presso alcune famiglie per preparare le loro figlie agli esami di ammissione alla scuola normale. Successivamente consegui anche il diploma di abilitazione ad insegnare ginnastica. Verso la fine degli anni ottanta maturò la sua scelta di farsi religiosa: nel 1891 vestiva l’abito delle Orsoline di Somasca prendendo il nome di Maria Margherita con probabile riferimento a Santa Margherita Maria Alacoque, propugnatrice della devozione al Sacro Cuore di Gesù.
Nel 1893, decise di seguire suor Isacchi abbandonando l’Istituto delle suore di Somasca iniziando il suo apostolato a Gazzuolo. Divenne subito una figura importante nel neo Istituto delle Orsoline del Sacro Cuore di Gesù, approvato dal vescovo di Cremona mons. Bonomelli. Nel 1894, infatti, venne eletta Vicaria. Nel 1897 conseguiva il diploma di Maestra Giardiniera. Nel primo anno del secolo scorso veniva chiamata a dirigere il nuovo asilo fondato dalla Commissaria del Luogo Pio Bolognini dove si svolgevano anche altre attività: l’oratorio festivo femminile, la scuola di taglio e cucito, la scuola domenicale e quella serale per le operaie. Suor Margherita ne era protagonista. Parallelamente continuava a tenersi aggiornata sui nuovi metodi educativi conseguendo anche l’abilitazione all’insegnamento di economia domestica. Qualche anno dopo venne coinvolta anche in un’esperienza di scuola serale a Medolago; fu, però, una iniziativa che durò poco tempo.
Nel testo è possibile rintracciare una serie di testimonianze di quei primi anni di attività; a conclusione dell’anno scolastico 1906-1907, per esempio, il presidente Giovanni Ambiveri scriveva: ” … al settimo anno di funzionamento si può essere soddisfatti, perché tutti i servizi dell’Asilo, mediante le cure e le attenzioni delle R. Suore a cui è affidato, procedono in modo ottimo, e a dimostrare quanto sia riconosciuta buona e comoda questa Istituzione, basta accennare che quando se ne annuncia la chiusura si sente esprimere il rincrescimento di moltissimi genitori i quali pregano poi di anticiparne l’apertura.“
Non mancavano, però, le difficoltà soprattutto dal punto di vista economico: “L’Asilo ha pochissimi mezzi disponibili; con sole £ 990 annue deve provvedere a tutto …. e se con una somma relativamente così piccola si può far fronte a tante occorrenze si deve alle R. Suore che prestano tanto servizio quasi gratuitamente, ai sussidi ottenuti dalla cassa di Risparmio di Milano,al ricavo delle recite dei Bambini stessi, ed alle oblazioni di generosi benefattori“. Il successo era confermato dal numero degli iscritti: 80 nel 1900, 281 nel 1906. Negli anni successivi la nostra concittadina venne coinvolta anche nella gestione dell’ospizio. Nel periodo della grande guerra ospitava i figli dei richiamati al fronte.
Il 1916 fu l’anno in cui la casa madre dell’istituto fu spostata ad Asola. A fianco dell’indubbio consenso presso i genitori seriatesi non mancarono i contrasti. Il vescovo Luigi Maria Marelli, per esempio, dispose nel 1915 una visita canonica alla comunità di Seriate che si concluse in modo positivo. Nel 1916, grazie anche alla collaborazione con due nostre concittadine le sorelle Guerrinoni, il dicastero vaticano della sacra Congregazione dei Religiosi diede il suo consenso ufficiale al nuovo ordinamento dell’Istituto. Nel frattempo, il presidente Ambiveri esprimeva alcune riserve; con qualche difficoltà, però la situazione si risolse al meglio. Il parroco don Guglielmo Carozzi, arrivato a Seriate nel 1919, soprattutto nei suoi primi anni di attività, ebbe non pochi contrasti con suor Margherita e le sue consorelle. Qualche anno dopo, però, il bollettino parrocchiale si esprimeva in toni positivi circa l’attività delle suore del Bolognini.
Nel 1924 madre Ignazia lasciava il suo incarico di superiora generale; al suo posto venne eletta madre Margherita. Da quell’anno cominciava per lei un’attività molto intensa che la portò a visitare le case dell’Istituto stimolando le consorelle ad una attività sempre più aderente alle regole dell’Istituto, correggendo le incoerenze di alcune situazioni e spronando tutte ad uno stile di vita veramente comunitaria. Il 27 febbraio del 1935, pochi mesi dopo la scomparsa di suor Ignazia, moriva anche suor Margherita. La sua salma venne sepolta nel cimitero di Seriate. Nel 1985 i resti mortali vennero traslati nella cappella della Casa madre di Asola. Cinque anni dopo, sempre a Seriate, si apriva il processo diocesano per la Serva di Dio, madre Margherita Lussana.
Mi consenta il lettore, a questo punto, prima della conclusione, di esprimere il rammarico per aver dovuto riassumere con poche righe i tratti di una figura di donna, di suora di educatrice veramente ammirevole. Soprattutto meriterebbe una ripresa la riflessione sugli aspetti pedagogici-educativi di suor Margherita che si tenne costantemente in contatto con le più aggiornate teorie educative. Sicuramente conosceva le concezioni di Federico Frobel ma anche le esperienze delle sue coetanee Maria Montessori e delle bresciane sorelle Rosa e Carolina Agazzi. Una concittadina quindi di cui si deve andare fieri e che merita tutta la nostra riconoscenza e l’impegno di coltivarne la memoria.