Con la teoria dei ragionamenti anapodittici (ossia non dimostrativi) gli stoici vogliono distinguersi dalla teoria aristotelica del sillogismo. Crisippo individuò cinque modalità di ragionamento apodittico:
1) Se il primo è anche il secondo è. C’è il primo, quindi c’è anche il secondo. Ad esempio: “è giorno e c’è luce”. In questo caso se è vera la prima circostanza, ossia se ci troviamo in pieno giorno, sarà di conseguenza vera anche la seconda circostanza, ossia che ci sia luce. Altro esempio: “piove e ho l’ombrello”. Se è vero che piove sarà anche vero che ho l’ombrello. La presenza della prima condizione implica la presenza anche della seconda condizione.
2) Se il primo è anche il secondo è. Ma non c’è il secondo, quindi neppure il primo. Ad esempio “Se è giorno c’è luce, ma non c’è luce, quindi non è giorno”. In questo caso considerato che, ancora una volta, la prima e la seconda circostanza si presentano sempre assieme, se la seconda non si verifica allora non sarà presente neppure la prima. Altro esempio: “se piove prendo l’ombrello, ma non ho l’ombrello, quindi non piove”. Se è naturale che prenda l’ombrello ogni volta che piove, se mi vedete senza ombrello, significa che non sta piovendo. La mancanza della seconda condizione (non ho l’ombrello) fa venire meno anche la prima (non sta piovendo).
3) Non è possibile che siano assieme il primo e il secondo. Ma è il primo, quindi il secondo non può esserci. Ad esempio “non può essere che sia il giorno e anche la notte, ma in questo momento è giorno, dunque non può esserci la notte”. Oppure: “o è sereno o piove, ma adesso è sereno, quindi non piove”. Se la prima e la seconda circostanza non possono presentarsi assieme (o c’è il sole o piove) allora se è presente la prima (c’è il sole), la seconda non si produrrà (non sta piovendo).
4) O è il primo o è il secondo. Ma è il primo dunque non è il secondo. Questa formulazione è molto simile alla terza. Se ci sono trenta gradi non posso dire che faccia freddo. Se si verifica la prima condizione (ci sono trenta gradi), la seconda non può esserci (non può fare freddo), perché si escludono a vicenda.
5) O è il primo o è il secondo. Ma non è il secondo, dunque è il primo. Anche qui, se ci sono trenta gradi non posso dire che faccia freddo, ma non fa freddo dunque ci sono trenta gradi. Se la prima e la seconda condizione non possono verificarsi assieme, la mancanza della seconda (non fa freddo) implicherà la presenza della prima (ci sono trenta gradi).
Elencati i cinque ragionamenti anapodittici è opportuno mettere a confronto le caratteristiche dei ragionamenti aristotelici (basati sul sillogismo) con quelle degli stoici. Innanzitutto, mentre il sillogismo di Aristotele si fonda sui termini, il ragionamento anapodittico fa leva sulle proposizioni. Una seconda differenza è dovuta alla struttura del sillogismo che è costituita da tre termini, mentre il ragionamento anapodittico ne ha solo da due. In terzo luogo mentre il ragionamento aristotelico fa uso di specifici quantificatori (“tutti”, “alcuni”) quello stoico parte da premesse ipotetiche (se è questo è anche quest’altro, se è questo non può esserci quest’altro, ecc.). Infine, mentre il sillogismo si riferisce a proprietà e sostanze quello stoico rimanda a delle relazioni empiricamente verificabili fra due o più fatti.
Un’altra peculiarità del ragionamento storico è data dalla separazione tra la concludenza formale di un ragionamento e la sua verità materiale e pratica. Per cui la frase “se piove prendo l’ombrello, siccome piove prendo l’ombrello” è concludente, ha un senso ed una correttezza formale. Questo però non significa che in esso sia presente una verità sostanziale (perché magari non sta piovendo in questo momento). Le proposizioni, in pratica, possono restare concludenti, e quindi mantenere la loro correttezza formale, anche quando non sono vere, quando cioè non trovano corrispondenza con la realtà. Verità e concludenza possono, quindi, non essere presenti entrambi.
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Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
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Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
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Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
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Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
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Lezione 49: Il pensiero di Platone sulla scienza e l’arte imitativa
Lezione 50: Platone. La retorica a servizio della dialettica
Lezione 51: Platone. La dialettica come scienza suprema delle idee
Lezione 52: Platone. Il concetto di essenza e il concetto di esistenza
Lezione 53: Come Platone si sbarazza del problema del nulla e dell’errore
Lezione 54: Il bene per Platone, fine supremo del nostro agire
Lezione 55: Platone. Lo scopo educativo delle leggi verso il bene e il giusto
Lezione 56: Platone. La religione e l’ordine cosmico
Lezione 57: Platone nella storia della filosofia, da Aristolele a Husserl
Lezione 58: Introduzione alla filosofia di Aristotele e le differenze con Platone
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Lezione 60: La classificazione delle opere di Aristotele
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Lezione 63: Aristotele. I significati e le categorie dell’essere
Lezione 64: Aristotele e il principio di non contraddizione
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Lezione 68: Aristotele. Il concetto del divenire
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Lezione 76: Aristotele. L’anima e le sue funzioni
Lezione 77: Aristotele. Sensibilità, immaginazione, intelletto
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Lezione 80: Arte come una pratica imitativa della realtà. La poetica di Aristotele
Lezione 81: Tra le virtù etiche di Aristotele la più importante è la giustizia
Lezione 82: La teoria dell’amicizia in Aristotele
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Lezione 85: Il significato di ellenismo
Lezione 86: Zenone di Cizio, il fondatore dello stoicismo
Lezione 87: La logica stoica e la rappresentazione catalettica