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Dopo la notizia della riapertura del 25% dello Stadio Olimpico per le partite degli Europei era inevitabile un reazione da parte del mondo dello spettacolo. Una reazione che non si è fatta attendere nemmeno 24 ore.

Pubblichiamo integralmente il comunicato congiunto di Roberto De Luca (Live Nation), Ferdinando Salzano (Friends&Partners), Clemente Zard (Vivo Concerti), i principali e più importanti organizzatori di concerti in Italia.

Il comunicato congiunto di De Luca, Salzano, Zard

“Apprendiamo con grande felicità la notizia della possibile partecipazione di circa 16mila spettatori alle quattro partite degli Europei: è ottima per il settore sportivo, visto che tutti hanno bisogno di rialzarsi e di provare a ripartire.

Quello che ovviamente auspichiamo è che gli stessi criteri vengano applicati per il settore dello spettacolo e della musica dal vivo, in ginocchio da più di un anno. 

Sono mesi ormai, precisamente da dicembre dello scorso anno, in occasione dei primi incontri con le istituzioni e con alcuni componenti del comitato tecnico scientifico, che ribadiamo che il punto fondamentale per poter cominciare nuovamente a rimettere la musica sul palco è che venga definita una regola per il calcolo delle “capienze COVID”.

La capienza COVID, con tutte le prescrizioni previste (afflusso e deflusso distribuiti e separati, misurazione della temperatura, distanziamento all’interno delle venue con sedute fisse, igenizzazione degli spazi e l’utilizzo della mascherina da parte del pubblico) deve essere calcolata non a numero fisso bensì in relazione ai metri quadrati disponibili per ogni singola venue e possa permettere l’applicazione precisa di tutte le norme del protocollo di sicurezza. 

E’ ovvio che la tutela della salute del pubblico ha la priorità, ma se i protocolli sicuri valgono per lo sport, certamente devono valere anche per la filiera della musica live che ha già “sperimentato” con successo nel 2020 alcuni concerti con un minimo di 1000 spettatori fino all’Arena di Verona con 4.500 spettatori in occasione della “settimana della Musica” a settembre.

La possibile differenziazione di “capienze covid” tra calcio e musica è inaccettabile e su questo punto tutta la filiera legata alla musica live, compresi gli artisti, è pronta a prendere posizioni forti e nette.

In ultima battuta ci preme sottolineare che questa possibile capienza, pari al 25% di quella ufficiale (con le relative prescrizioni), rende comunque impossibile la realizzazione dei grandi eventi musicali nel 2021 sia per motivi logistici che economici, di conseguenza tutti i grandi eventi previsti con “capienza normale” saranno rinviati al 2022. 

Siamo invece pronti a creare dei ricchissimi cartelloni musicali in ogni città e/o località di richiamo turistico con capienza COVID, capienza che non può essere inferiore alle 1000 persone e DEVE poter salire sulla base dei metri quadrati a disposizione di ogni venue. “