Siamo cittadini residenti in una delle aree che saranno coinvolte nel progetto della Variante SS470 Paladina – Sedrina (terzo Lotto Tangenziale Sud). Abbiamo letto con attenta preoccupazione gli articoli pubblicati sulle varie testate giornalistiche relativi alla questione e ci sentiamo parte in causa. Vorremmo preservare il Parco dei Colli, parte integrante delle nostre vite, da sempre il nostro “polmone verde” ma non solo per noi, anche per la nostra città, Bergamo. Riteniamo che l’intervento possa avere un impatto devastante dal punto di vista ambientale su una vasta area, che comprende la Piana di Sombreno, del Gres e la Valle del Giongo. Ci domandiamo, come mai tutti i suddetti territori considerati da sempre “vincolati” all’interno della nostra Regione per le loro specificità fisiche e ambientali, in questo caso non lo siano più in ragione di questo progetto.
Pensare solo a costruire non è una soluzione. Anche noi lavoriamo e ci spostiamo, come tutti, con le medesime difficoltà sulle strade che ci circondano e vorremmo discutere di proposte di alleggerimento del traffico che non prevedano soltanto un approccio edilizio. Un problema complesso dovrebbe essere risolto con una risposta altrettanto complessa, articolata sul territorio, che deve comprendere modelli di comunicazione innovativi, atteggiamenti e abitudini degli abitanti.
Siamo contrari alla continua cementificazione, soprattutto (come nel caso in questione) di una infrastruttura non ancora fatta e già obsoleta (il progetto è del 1991 con marginali rivisitazioni, ad oggi di fatto non è cambiato molto nella sostanza). Lamentiamo anche una totale mancanza di informazione ai cittadini da parte delle istituzioni che decidono questi interventi . Ci chiediamo perché, per opere di questa portata, non siano stati fatti degli incontri che prevedano una partecipazione attiva dei cittadini, o quanto meno informativi, per illustrare tutti i dettagli dell’opera. Crediamo sia importante riflettere sull’effettiva necessità di questo tipo di interventi con un dialogo aperto, chiaro e onesto. Invece nulla di tutto ciò è stato fatto… Senza considerare che saremo poi noi cittadini a subire i lunghi anni (infiniti) dei lavori e della trasformazione del nostro territorio senza aver potuto far sentire la nostra voce.
Si parla di impatto ambientale limitato, ma chi ci assicura che flora e fauna non subiscano alcuna alterazione del loro habitat? Che valutazione di Impatto Ambientale è stata fatta? E’ un documento trasparente, ben dettagliato e soprattutto che abbia preso in debita considerazione l’ecosistema e la biodiversità di questa zona? E’ stato ora aggiornato e rivisto in ragione dei cambiamenti climatici estremi che risultano sempre più frequenti? Erosione e smottamento del suolo, falde acquifere copiose, inquinamento atmosferico…sono solo alcuni dei possibili problemi, come saranno gestiti? Quali misure messe in atto?
Se poi analizziamo i costi, 520 milioni di EURO per 6 Km di strada, che vediamo continuamente lievitare. Se venissero invece utilizzati per migliorare e implementare i mezzi di trasporto pubblico? Per creare piste ciclo pedonali? In ragione di ciò ci domandiamo perché la Provincia (nel corso di tutti questi anni) non abbia valutato altre possibili alternative, ovvero un progetto meno distruttivo e più funzionale?! Abbiamo solo tante domande e leggendo i vari articoli sul tema troviamo solo risposte scarse, inadeguate e insufficienti.
Siamo sicuri che questa sia l’unica soluzione? Insegniamo ai nostri bambini e ragazzi il rispetto per l’ambiente, l’importanza di una mobilità lenta, di camminare, usare la bicicletta, fare attività all’aria aperta e poi anziché tentare pian piano e passo dopo passo un cambio culturale con la costruzione di piste ciclabili, la diffusione tramite incentivi di mezzi ecologici, risolviamo tutto solo costruendo strade?! Lo sviluppo deve essere sostenibile, se continuiamo a compromettere l’ambiente in cui viviamo asfaltando e demolendo come pensiamo di rispettare la nostra terra? Chiediamo di aspettare, di essere ragionevoli, di non sprecare denaro pubblico e fare nuove valutazioni più reali e aggiornate. Concludiamo con l’ennesimo interrogativo: perché non attendiamo di vedere l’impatto che la TEB avrà sul traffico della nostra zona?
(Lettera firmata)