“Dov’ero prima di nascere mamma?”, “ Dov’è andato Nonno Dino dopo che è morto?”… queste sono solo alcune delle domande che, soprattutto in questo periodo di pandemia, i miei figli hanno posto in modo semplice e diretto a me e a mio marito… provocandoci ad un cammino comune in questa Quaresima 2021. Accompagnarli alla ricerca delle risposte non è semplice ma, sempre più spesso, accade che un valido aiuto possa arrivare dai cartoni animati di ultima generazione e, in particolare, quelli della Disney/Pixar la quale, dai tempi del film “Coco” (ambientato durante la Festa dei morti), sforna quasi ogni anno delle “perle narrative”.
Rientra in questa casistica anche l’ultimo nato in casa Disney e si chiama “Soul”. Il protagonista è un insegnante di musica di nome Joe che, per vicende che non andrò a spoilerare, si ritrova misteriosamente nell’Altro Mondo (basato sulle logiche quantistiche), dove i consulenti aiutano le giovani anime a trovare una passione che le accompagnerà durante la vita sulla Terra. Joe finge di essere un “mentore di anime” nella speranza di trovare un modo per tornare nel suo corpo. Gli verrà cosi assegnata “22” un’anima cinica rimasta nell’Ante Mondo per millenni poiché non crede che abbia alcun senso vivere. Ma l’incontro tra i due darà ad entrambi l’opportunità di mettersi in gioco come non avevano mai fatto prima.
Il film commuove perché tocca quel desiderio più profondo di ogni essere umano che si chiama “eternità” e cosi, con l’inizio di questa Quaresima 2021, chiediamo al nostro amico Don Diego di aiutarci a capire quale opportunità c’è dentro questo periodo liturgico:
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Spesso la Quaresima viene guardata solo per le “limitazioni/rinunce”: è solo questo?
Assolutamente no! Il rischio talvolta di associare la quaresima all’idea della limitazione e delle rinunce è perché le stesse sono fine a se stesse. Bisogna invece comprendere il senso profondo di quelle “limitazioni-rinunce” che altro non sono che riappropriarsi della nostra vita, di non essere “schiavi” di routine consolidate dove tutte è sempre possibile, dove mi educo all’essenziale per saper apprezzare maggiormente ciò che rischia di essere abitudine. Stando dentro queste “limitazioni e rinunce riesco forse anche a sentire qualcosa di più profondo che nella quotidianità rischia di sfuggire perché appunto pieno di tante cose che mi fanno perdere ciò che davvero conta.
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Il film di cui sopra parla di un “incontro per la vita” tra un adulto e una “piccola candidata alla nascita”: invertendo il metodo, come possiamo noi adulti imparare a gustare la vita dai nostri figli in questo periodo di Quaresima 2021 in attesa della Pasqua?
Penso che come già anticipavo nella domanda precedente la questione centrale sta nel fatto, e questo i nostri figli, specialmente i più piccoli ci insegnano, che in assenza di ciò che ci fa sentire protetti e sicuri, si diviene capaci di riscoprire quelle risorse che abbiamo ma che spesso andiamo dimenticando. Vivere questo tempo nell’attesa che non è uno stare fermi a piangerci addosso ma piuttosto un camminare giocando ogni nostra capacità e costruendo interazioni semplici ma vere e sincere.
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“Ante Mondo” e “Altro Mondo” sono questioni decisive per gustare la vita oggi (come indica il film): come la quaresima può aiutare noi adulti, avvolte cinici come “22”, a riprendere in mano queste “domande radicali”?
La quaresima e la pasqua per noi cristiani sono davvero un tempo privilegiato che ogni anno ci è riproposto per riscoprirci innanzitutto dentro un cammino di eternità Dio dona ad ogni uomo, un cammino che prevede un pellegrinaggio terreno ma che come per il popolo d’Israele è un cammino verso la Terra promessa, verso la Gerusalemme nuova; un cammino che seppur segnato dalla prova e dalla malattia sappiamo che non porta alla fine ma piuttosto porta all’eternità. La quaresima 2021 che si apre con Gesù nel deserto e hai il suo compimento nella settimana Santa ci mostra come seppur la vita sia segnata da solitudine, sofferenza, … , resta sempre un passaggio che ci permette di giungere alla pienezza, La risurrezione di Gesù stesso che contempliamo nella Pasqua è possibile solo dopo i passaggi tragici della Passione e della Morte di Gesù, e questo Lui stesso lo ha anticipato tutta la sua vita, quel morire a se stesso, al proprio orgoglio, al prestigio per compiere la Salvezza di ogni uomo. E allora davvero questa quaresima che si apre dinnanzi a noi forse se così affrontata non resta un tempo di rinuncia sterile ma un tempo che ci pone maggiormente in relazione all’altro e all’Altro che per noi ha dato la sua vita.