Don Fabio Fassi è il nuovo parroco di Petosino. Ha fatto il suo ingresso nella parrocchia dedicata alla Beata Vergine del Buon Consiglio, sabato 9 settembre 2017. L’ha accolto la comunità che fu di don Angelo Gotti e prima di don Nicola Ati. Figure sacerdotali che hanno lasciato segni tangibili di fede. Don Fabio è stato salutato dall’amministratore parrocchiale don Gianluca Marchetti e dal sindaco Stefano Vivi sul sagrato della frazione di Sorisole addobbato con fiori bianchi e gialli. Poi la funzione nella chiesa parrocchiale di recente costruzione dedicata a Cristo Pane Vivo.
L’emozione di Don Fabio Fassi
Un Don Fabio Fassi vivibilmente emozionato di fronte a tanta persone che lo applaudivano e lo incoraggiavano nell’affrontare il suo nuovo mandato voluto dal vescovo Monsignor Francesco Beschi. “Non sono abituato ad un’assemblea così numerosa – ha affermato don Fabio – Amo pensare che siate qui prima di tutto per il Signore. Penso a don Angelo qui in mezzo a noi a benedire la sua comunità guidata dalla Beata Vergine del Buon Consiglio“. Don Fabio Fassi ha 51 anni. E’ nativo di Seriate. E’ stato parroco di Borgo di Terzo e prima curato di Valtesse e Bariano.
Con grande commozione Don Gianluca ha celebrato la messa per l’insediamento di Don Fabio Fassi. “Emozionato come il migliore amico della sposa – si legge su Facebook nel pagina Stefano Vivi – Sindaco di Sorisole – Don Gianluca ha fatto un toccante discorso prima della redazione del verbale e della firma del nuovo parroco. Don Fabio ha poi presieduto la seconda parte della Santa Messa e ha salutato la comunità di Petosino. Cogliamo l’occasione per ringraziare nuovamente Don Gianluca per questi anni a fianco alla Comunità di Petosino e diamo un caloroso benvenuto a Don Fabio per questa sua nuova e lunga avventura con la parrocchia”.
“Cerchiamo di vedere l’arrivo di don Fabio Fassi non solo superficialmente ma anche nella sostanza – precisa un parrocchiano Marco Regazzoni su Facebook – Nella sua prima omelia don Fabio ha detto che la vita cristiana non è una vita solitaria ma nella comunità. Tuttavia dev’essere una comunità aperta al confronto con chi la pensa diversamente, anche se non credente, e improntata alla fraternità. Potrebbe essere quest’omelia una traccia del suo ministero a Petosino. Accade infatti che chi si impegna in Parrocchia o nel sociale lo faccia per “autorealizzarsi” e non per mettersi in ascolto, prima di ogni altra cosa, della Parola del Signore, generando talvolta competizione e divisioni anziché occasione di confronto per edificare una comunità sempre più unita ed aperta, nello spirito del Vangelo“.
Il ricordo di Don Angelo Gotti
Insieme alla gioia per il nuovo parroco, c’era la tristezza per la scomparsa a marzo di Don Angelo Gotti all’età di 75 anni. Proprio l’edificazione della nuova chiesa Cristo Pane Vivo (una delle chiese più interessanti sotto il profilo architettonico degli ultimi anni in Bergamasca firmata dall’architetto Remo Dorigati), dice del grande lavoro che don Angelo Gotti portò avanti per la parrocchia fin dal suo ingresso avvenuto nel 1996. Una chiesa nuova, ipogea, sormontanta da una grande croce ferrea che sembra sbucare dalla collina che sale al cimitero con la bellissima vetrata laterale istoriata dalla Scuola Beato Angelico di Milano. Una chiesa soleva dire don Angelo “più rispondente alle esigenze della comunità” rispetto vecchia chiesa dedicata alla Madonna del Buon Consiglio che pur continua ad essere utilizzata nei giorni feriali.
Don Angelo Gotti, originario della Parrocchia di Redona (compagno di classe del politico e commentatore dell’Eco di Bergamo, Gilberto Bonalumi), fu ordinato sacerdote il 28 giugno 1966. E’ stato curato ad Osio Sotto (1966-1973) e a Calusco (1973-1984). Prima di Petosino fu parroco a Morengo per dodici anni. Tutte parrocchie delle quali conservava un bellissimo ricordo. Accanto alla nuova chiesa si è occupato della Scuola dell’Infanzia rendendola una delle più capienti e didatticamente attente dell’hinterland. Integrato alla scuola ha creato il nido “I Girasoli” e riattivato il cinema dell’oratorio (chiamato Agorà) con una programmazione soprattutto attenta ai gusti dei più piccoli. Don Angelo aveva una cura particolare per la liturgia, le suppellettili sacre e il giardinaggio. Poteva apparire burbero, ma aveva un animo generoso e molto del bene compiuto è rimasto, per volontà sua, non “pubblicizzato”. La sua salute ha cominciato a peggiorare dopo l’incidente avvenuto il 15 marzo del 2008 quando un’auto lo investì mentre attraversava la strada nel centro del paese, sulle strisce pedonali. (Bruno Silini)