Che dire, la notizia di affidare la panchina della Juve ad un monumento del calcio italiano come Andrea Pirlo desta molto scalpore. Non stiamo nemmeno qua ad elencare la bacheca di trofei dell’ex regista bianconero.
Il bagaglio tecnico poi è di quello fra i primi al mondo. L’unico neo sta nella totale mancanza di esperienza da allenatore, sia a livello giovanile che di squadre medie o di basso livello. Per carità al super corso di Coverciano avrà dovuto studiare i dettagli del mestiere (lingue straniere, rapporti con dirigenza e stampa…) ma il rischio di bruciarsi è molto alto su una panchina per cui vincere lo scudetto non è considerato nemmeno il minimo sindacale.
La gestione di un gruppo di atleti fra i 20 e i 35 anni che si portano dietro titoli e record contornati da conti correnti da amministratori delegati è quasi mestiere da psicologi al giorno d oggi.
E a quei livelli trovare il giusto eqDue paroline per Pirlo alla Juveuilibrio per tenere dritta la barra nello spogliatoio è più importante che parlare di verticalizzazioni o raddoppi di marcatura. Insomma, il rischio c’è… Va bene si può fare una carriera alla Mancini, ma se va male ci ricordiamo tutti del povero Stramaccioni…