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La Sapienza ha le mani sporche di sangue“. E’ lo slogan che accompagnava la protesta protesta dei collettivi dell’Università di Roma contro gli accordi con Israele. E per fortuna si dovrebbe dire.

Perché è grazie alle mani che si sono sporcate di sangue nel passato che la manifestante può permettersi di avere il cartello in mano e manifestare e protestare. La libertà del mondo occidentale tanto ostentata ma anche altrettanto scontata è costata il sangue di tanti uomini e donne, ed è molto strano che studenti universitari omettono questa cosa.

La storia non è opinabile, certo la si può distorcere a proprio piacimento, manipolarla in base a propri interessi privati del momento o in base alla moda in vigore. Ma la storia sarà sempre lì a ricordarci chi siamo e da dove veniamo. Sempre la Storia ci dice che gli studenti della Sapienza hanno avuto la fortuna sfacciata di nascere in quella piccola parte di mondo dove chi li ha preceduti s’è sporcato le mani di sangue affinché si potesse oggi studiare e manifestare da donne libere. Cosa che purtroppo non è possibile nella maggior parte del mondo non occidentale, figlio di dittatori barbari e sanguinari, dove la donna è sottomessa ai voleri dell’ uomo e relegata in ruoli subalterni e con rare possibilità di emergere.

Quello che è successo alla Sapienza sembra uguale alla festa dei folli del “Gobbo di Notre Dame”. Vedere studentesse fare il tifo per culture che le farebbero andare in giro col velo in testa e non le permetterebbero nemmeno di votare è a dir poco sconcertante. Se pensiamo che la storia dell’Occidente libero è fitto di esempi di chi ha dato la vita per l’attuale nostro modo di vivere c’è da chiedersi se magari le manifestanti in questione non preferiscano, invece, mettersi in mano a generosi dittatori mediorientali che di sicuro si adopereranno per assicurarle un futuro migliore che la nostra scalcinata democrazia occidentale non è in grado di dare.

Sarebbe poi auspicabile che la politica o le istituzioni si facciano sentire su questo tema, ma si sa, il periodo è politicamente complicato (a meno di due mesi dalle Europe e dalle amministrative). Non sia mai che un possibile candidato si giochi qualche preferenza per aver difeso democrazia e libertà con due righe di dichiarazione pubblica. Quelle andranno bene fra qualche giorno per la commemorazione del 25 Aprile, ma mi raccomando, tenendo conto di tutti gli equilibri, d’altronde come dice il proverbio “chi muore giace e chi vive si dà pace“.

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Davide Bettinelli

Nato a Trescore nel 1982. Diplomato alla "Pesenti". Occupazione operaio metalmeccanico. Membro del consiglio di fabbrica per la CISL dal 2006 al 2014. Calcio CSI dal 2003 al 2009. 1° posto Endenna gruppo di campionato 2007-2008 Arbitro CSI dal 2009 al 2011. Presidente calcio a 5 CSI dal 2010 al 2013 della Mirafiori. 1° posto gruppo E nella stagione 2011-2012. 1° posto torneo Epifania a Berbenno nel 2011. Tennis a livello amatoriale dal 2013 al 2017. Miglior risultato quarti di finale torneo Quarenga 2016. Iscritto al PD dal 2010

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