Non so voi, ma io ieri un po’ ci speravo che nel momento in cui il Presidente Sergio Mattarella faceva il suo ingresso al Cimitero Monumentale di Bergamo per la commemorazione delle vittime bergamasche dell’epidemia covid, sopra il cielo di Bergamo sfrecciasse la Pattuglia Acrobatica Italiana in tutta la sua bellezza.
Nei giorni scorsi infatti, anche noi di SocialBG, suggestionati dal fatto che la pattuglia si stava allenando nella vicina Ghedi, avevamo ipotizzato che il sino ad allora mancato passaggio delle Frecce, che lo scorso mese avevano sorvolato alcune delle località più colpite dal Coronavirus venisse recuperato nella giornata di ieri, domenica 28 giugno.
E invece no: nonostante ieri sera l’omaggio che è stato reso a Bergamo e alle sue vittime è stato sicuramente solenne, apprezzato e eseguito in modo magistrale dai musicisti e dal coro (che ha persino dovuto esibirsi con la mascherina!) c’è stato qualcosa che è mancato. La bellezza di ciò che abbiamo ascoltato, la solennità del momento e il ricordo di chi ci ha lasciato ci ha fatto (forse giustamente) momentaneamente dimenticare che tutti un po’ ci speravamo nel passaggio della pattuglia acrobatica.
Ripensandoci però è vero, non era di certo cosi fondamentale.
Perché diciamoci la verità, non sarebbe stato certo rimanere a testa in su a guardare una striscia tricolore disegnata nel cielo a poter riparare alle mancanze dei mesi scorsi o farci mettere il cuore in pace e accettare nonostante tutto quello che abbiamo vissuto. Ma non posso fare a meno di pensare pensare che forse anche noi bergamaschi ci meritavamo questo piccolo onore, vissuto invece con grande gioia e ammirazione da altre città, dove (fortunatamente per loro) il Covid ha colpito in modo molto meno violento.
Forse una spiegazione logica a tutto questo c’è, chissà se la conosceremo mai…