L’intervista al candidato sindaco Mario Zanchi (58 anni, quadro direttivo di un istituto bancario) in campo per le elezioni amministrative 2021 a Alzano Lombardo con la lista Alzano Futura
Perché ha scelto di ricandidarsi alla carica di sindaco?
Perché ritengo che ci sia un modo diverso di amministrare la nostra città rispettivo a quello seguito sino ad ora dall’attuale Sindaco. Un modo più condiviso, trasparente ed attento alle persone ed ai loro bisogni. Un modo che con la squadra con la quale mi candido, mi impegno ad applicare.
Un giudizio sull’operato dell’amministrazione negli ultimi cinque anni?
Più che un mio giudizio personale, che potrebbe essere interpretato da chi ci legge come una lettura di parte, riporto un semplice ma inconfutabile dato: ad Alzano 5 anni fa c’erano 9 sportelli bancari. Oggi ne sono rimasti solo 3. Le banche si sa vanno e stanno dove c’è un tornaconto, dove c’é possibilità di sviluppo e se ad Alzano se ne sono andate significa che non ritengono Alzano una città attrattiva. Credo che da parte dell’attuale amministrazione sia stato fatto poco o nulla per cercare di ribaltare questo trend negativo e rilanciare il nostro territorio. Alzano sta regredendo, le grosse fabbriche se ne sono andate e di nuove non ne sono arrivate mentre in altri comuni a noi vicini abbiamo visto sviluppare nuove attività imprenditoriali. Ma quel che più ritengo sia mancata è una politica attenta al sociale.
Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
La capacità di ascolto, la capacità e la volontà di lavorare in squadra, le competenze maturate in questi ultimi 7 anni quale consigliere comunale.
Cosa manca al paese che il candidato sindaco Mario Zanchi si impegnerà a concretizzare?
L’attenzione alle Persone e una politica attiva al sociale. Ogni opera pubblica deve essere pensata per essere fruita dalle persone. Tra queste pensiamo alla riqualificazione dei centri storici, la ristrutturazione della biblioteca, la realizzazione di un centro diurno per anziani . Abbinare progettualità e concretezza per modernizzare la nostra comunità sotto il profilo culturale, sociale, economico, dei servizi e della qualità della vita e quanto pensiamo possa servire.
C’è un ruolo strategico che il paese potrebbe occupare nel contesto della nostra provincia?
Alzano deve tornare ad essere una città attraente ed a ricoprire quel ruolo importante che in tempo ha avuto anche per la sua dislocazione trovandosi all’inizio della Valle Seriana.
Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Una città dalle innegabili potenzialità che devono essere risvegliate. Una città abitata da persone generose, solidali, una città dove l’associazionismo è molto presente ma che va valorizzato e coinvolto.
Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
Ridare fiducia nelle istituzioni e per far questo é necessario stringere un patto di reciprocità tra cittadini ed amministrazione all’insegna delle opportunità e della responsabilità. La condivisione degli obiettivi é determinante perché ciascuno faccia la sua parte. Si possono vincere le sfide solo se tutte le forze presenti, dagli imprenditori, alle associazioni, ai gruppi culturali, sportivi e di volontariato, insieme alle istituzioni collaboreranno al fine di costruire la comunità del futuro.
Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Partendo da una mappatura dei bisogni e delle situazioni di disagio, indispensabile per poter definire quali sono le priorità e decidere gli investimenti e gli stanziamenti di bilancio necessari.
Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Sono diversi e tutti nell’area moderata del centro sinistra.
A un indeciso in cabina elettorale cosa gli direbbe per farsi votare?
Io e la mia squadra ci proponiamo di amministrare la nostra città con passione, competenza garantendo il nostro massimo impegno per rendere migliore la vita dei propri concittadini ed essere interlocutrici ed interpreti dei loro bisogni.
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