L’intervista al candidato sindaco Andrea Bolognini (46 anni, responsabile amministrativo) in campo per le elezioni amministrative 2021 a Palazzago con la lista Lega Palazzago
Perché ha scelto di ricandidarsi alla carica di sindaco?
Ho scelto di candidarmi per continuare ad occuparmi del paese, dopo 10 anni in Giunta a fianco del Sindaco Jacobelli, e per proseguire il quasi trentennale lavoro della Lega a Palazzago, dove la lista monocolore governa ininterrottamente dal 1992.
Un giudizio sull’operato dell’amministrazione negli ultimi cinque anni?
Il giudizio sull’operato di questi ultimi 5 anni è certamente positivo, sia per le molte opere che finalmente abbiamo avuto modo di portare a termine, sia perché è stata un’esperienza decisamente “formativa”, visto che negli ultimi due anni tutti noi abbiamo dovuto imparare a gestire l’”ingestibile”, una pandemia che ha cambiato la storia e la quotidianità anche nei nostri piccoli paesi.
Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Disponibilità all’ascolto e al confronto, presenza, sia fisica che “virtuale” in un mondo in cui ormai la vita dei cittadini è diventata molto “social” e una grande passione politica.
Cosa manca al paese che il candidato sindaco Andrea Bolognini si impegnerà a concretizzare?
A Palazzago mancano certamente alcune infrastrutture importanti, descritte nel nostro programma, che intendiamo realizzare, o certamente valutarne la fattibilità: una rotonda in uscita dall’abitato di Gromlongo, una pista ciclopedonale di collegamento con Barzana, una nuova piazzola ecologica. Molte altre hanno bisogno di essere ampliate o recuperate: il cimitero di Gromlongo, il ponte di Brocchione, la Villa Agazzi o l’ex deposito SAB. A Palazzago manca, ancora per poco visto che i lavori di posa e collegamento sono in dirittura d’arrivo, la connessione con fibra ottica, ormai indispensabile: con l’arrivo di questa tecnologia avremo l’opportunità di dotare le nostre scuole di una connettività finalmente decente e di creare delle nuove postazioni internet presso la Biblioteca comunale. A Palazzago, come in molti altri Comuni, c’è anche qualcos’altro che mi piacerebbe moltissimo far crescere: il coinvolgimento, l’interesse e la partecipazione dei cittadini, in modo particolare dei più giovani, ma non solo, alla vita sociale della Comunità, alle sue associazioni, al suo territorio, anche alla sua politica. Io e tutti i miei candidati condividiamo la necessità di impegnarci molto, in prima persona, sul territorio per questo obiettivo.
C’è un ruolo strategico che il paese potrebbe occupare nel contesto della nostra provincia?
Territorialmente il Comune di Palazzago si colloca al centro di tre macroaree che, da sempre, se lo “contendono”: la Valle Imagna, la Val San Martino e l’Isola bergamasca. Questa cosa non è stata, e non è, sempre un vantaggio: certamente è un punto di passaggio importante ma, da solo, non può assumere un ruolo strategico a livello provinciale; per quanto mi riguarda serve una maggiore coesione tra Palazzago ed i Comuni limitrofi, che non sempre c’è stata in questi anni, per “fare squadra” e diventare un’area di snodo importante che permetta di valorizzare i pregi di ogni Comune e dei nostri territori.
Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Palazzago è un paese molto esteso la cui peculiarità è quella di avere un territorio con delle opportunità importanti, soprattutto a livello naturalistico e turistico: dal Monte Linzone, ai tanti sentieri che attraversano e collegano le molte frazioni, fino ad un’offerta enogastronomica decisamente ricca. Virtù da valorizzare con una promozione che, mai come oggi, deve viaggiare anche e soprattutto on line.
Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
Penso che la risposta sia comune a tanti miei colleghi candidati: le tante responsabilità che un Sindaco deve assumersi senza magari le necessarie salvaguardie; responsabilità che spesso sono calate dall’alto e magari, come si è visto nel periodo della pandemia, senza nemmeno la chiarezza delle norme. E poi, soprattutto per chi non ha la possibilità di dedicarsi unicamente al mestiere di Sindaco, la paura di non avere tempo sufficiente per occuparsi di tutto nel modo migliore; per questo è importante formare una squadra di persone volenterose e disponibili, come abbiamo fatto per questa tornata amministrativa.
Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
E’ una domanda difficile, che richiede una risposta decisamente complessa, anche perché le marginalità sociali possono essere generate da problemi diversi: familiari, di salute, o magari collegati all’immigrazione. Ogni caso va analizzato con attenzione, affidandosi anche all’esperienza di assistenti sociali, professionisti o collaboratori preparati.
Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Francesco Chiappa, DC, Sindaco di Villa d’Adda dal 1970 al 1980. Mio nonno. Perché alla politica ci si appassiona veramente solo se qualcuno ti trasmette, senza parlare ma mostrandotele tutti i giorni con i fatti, le virtù necessarie ad essere un buon Amministratore: onestà, sacrificio, dedizione, disponibilità.
A un indeciso in cabina elettorale cosa gli direbbe per farsi votare?
Per cominciare, a chi non ha deciso se recarsi a votare direi che è importantissimo farlo: votare, perché ognuno di noi conta e chi non sceglie subisce comunque le conseguenze del voto altrui, quindi è sempre meglio esprimere il proprio pensiero, qualunque esso sia. Una volta in cabina, direi di scegliere ancora la Lega perché abbiamo maturato l’esperienza amministrativa necessaria per guidare al meglio Palazzago e perché abbiamo intenzione di metterci davvero al servizio dei cittadini, ascoltandoli e cercando di risolvere i loro problemi. E soprattutto abbiamo ancora, visto che ci sono molte nuove leve, l’incosciente entusiasmo della prima volta. Ci crediamo insomma. Ci siamo!
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