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Non si conosce con esattezza l’anno di nascita di Empedocle, ma secondo alcune ricostruzioni potrebbe essere nato attorno al 515 a.C. da una famiglia nobile di Agrigento. Partecipò alla vita politica della sua città stando dalla parte dei democratici. Amava stare vicino ai poveri, mentre criticava i ricchi e gli aristocratici.

LA SINTESI DEGLI IONICI

Tra gli autori presocratici fu il filosofo di cui ci rimase il maggior numero di opere. La sua filosofia può essere considerata come una sintesi delle teorie degli ionici (Talete, Anassimandro, Anassimene), delle teorie pitagoriche, eraclitee e parmenidee. Egli infatti assimilò da taluni la tesi dell’eternità e della immutabilità dell’essere, quindi la convinzione che nulla nasca e nulla muoia (Parmenide), da altri, al contrario accettò l’idea del divenire (Eraclito). Per superare questa contraddizione elaborò una teoria che distinguesse in due la realtà, da una parte il mondo che ci circonda, soggetto a mutazioni e al divenire, dall’altra gli elementi primi, immutabili, sostrato del mondo che conosciamo e che vengono chiamati dal filosofo “radici”.

Le quattro radici

Il fuoco, l’aria, la terra e l’acqua. Le cose nascono dall’unione e muoiono dalla separazione di tali elementi. La morte però è solo delle cose del mondo, non delle radici che invece non nascono e non muoiono mai, ma sono eterni. Accanto alle radici esistono altri due elementi fondamentali in natura: l’amore e l’odio. Il primo unisce, lega e avvicina le cose, il secondo le separa e le allontana. L’amore è Dio e le quattro radici unite, l’odio invece rappresenta la separazione delle radici e la nascita delle cose nel mondo, che quindi hanno luce dalla divisione di Dio (ossia delle radici unite). Empedocle crede nella metempsicosi, che è la teoria della trasmigrazione delle anime, di origine orfica e pitagorica.

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia

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Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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