Il caso della escort peruviana di Modica positiva al covid-19 desta molti pensieri. Nell’era di internet e del tutto è permesso è risaputo che chi si dà al mestiere più antico del mondo in casa propria è ben organizzato, sia come annunci sul web sia nel gestire una clientela domiciliare composta da compaesani o limitrofi.
Con tutto il caleidoscopio di virus dalle conseguenze esiziali (epatite, Aids), contrarre il covid-19 sta in fondo alla lista delle possibili preoccupazioni che comporta un rapporto sessuale per una del mestiere. Un virus, come il covid-19, che si può contrarre al bar o sul lavoro è un problema nazionale se viene contattato con una escort? Argomento mai seriamente affrontato, con un mercato dai numeri impressionanti.
E’ disarmante vedere la classe politica voltarsi dall’altra parte e non affrontare la questione come invece da anni hanno affrontato a Zurigo o Francoforte. Meglio tenere sempre tutto sotto il tappeto, per poi fare finta di stupirsi se una delle centinaia di escort che svolgono un servizio da anni sul territorio risulti positiva al covid-19.
Le solite frasi di circostanza sui giornali, i soliti imbarazzi all’italiana e il rifiuto di prendere la situazione di petto e risolverla come è stato fatto nei maggiori paesi dell’Europa civile e liberale dal punto di vista sanitario, fiscale e del Pil.