Biondi immobiliare

Il voto sul nuovo patto di stabilità europeo ha fatto il miracolo di unire maggioranza e opposizione sul fronte del rapporto deficit-pil. Si perché se da un lato maggioranza e opposizione si scannano su tassazione progressiva o meno, famiglie tradizionali e non, immigrazione… la questione debito pubblico invece le trova in perfetto accordo.

Pare che per i parlamentari europei di Lega e PD il rientro dell’1% annuo del debito sia troppo per la nostra economia, e che quindi gli investitori stranieri debbano continuare a foraggiare il nostro welfare con parametri più malleabili. La cosa è alquanto bizzarra: visto la mole di denaro che ci hanno elargito con il PNRR, vorrebbero pure dettare le condizioni di interessi nel rapporto deficit-pil. In pratica è come se un cittadino già iper indebitato con le banche chieda ulteriori prestiti a tasso agevolato senza nessuna garanzia di rientro.

Chiaramente qualsiasi banca con un minimo di buon senso negherebbe tale richiesta. Per i nostri parlamentari europei pare che per diritto divino il nostro welfare sia basato su diritti acquisiti la cui sostenibilità è garantita da una specie di scala mobile fittizia o divina, che è slegata da qualsiasi principio base della semplice matematica o di ragioneria che si studia al primo anno delle superiori.
Non ci vuole una laurea o un master alla Bocconi per capire che se le uscite sono più delle entrate alla lunga arriva la parola default.

Per evitare questo c’è il meccanismo del debito, ma questo è finanziato da privati che chiaramente vogliono delle garanzie, ma è fantascienza pensare che queste debbano essere scelte a loro piacimento dai debitori. A due mesi della elezioni del parlamento europeo non ho sentito un candidato parlare di debito, rapporto deficit, pil e sostenibilità del nostro welfare. Un’infinità di parolai su bioedilizia, auto elettriche, e città green (senza nemmeno specificare come possano essere sostenute le spese per tutte queste infrastrutture).

Sembra che quello che conta sia solo l’immagine, e il saper dominare la parola. Di bilanci e sostenibilità economica lo zero più assoluto. Forse i nostri parlamentari dovrebbero dare un occhiata alla serie TV Diavoli, dove si ripercorre il rischio default italiano del 2011, e nel quale il bel Patrick Dempsey nel ruolo di finanziatore dei nostri titoli di Stato chiede al nostro ministro che al posto di continuare a chiedere foraggiamenti per il nostro welfare di farlo invece agli italiani stessi, visti che detengono il secondo patrimonio privato del mondo, dietro solo agli inglesi.
Che è semplicemente un modo fra le righe per dire ” … aumentate le tasse se non riuscite a finanzare lo stato sociale“. Politicamente, una cosa scomoda.

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Davide Bettinelli

Nato a Trescore nel 1982. Diplomato alla "Pesenti". Occupazione operaio metalmeccanico. Membro del consiglio di fabbrica per la CISL dal 2006 al 2014. Calcio CSI dal 2003 al 2009. 1° posto Endenna gruppo di campionato 2007-2008 Arbitro CSI dal 2009 al 2011. Presidente calcio a 5 CSI dal 2010 al 2013 della Mirafiori. 1° posto gruppo E nella stagione 2011-2012. 1° posto torneo Epifania a Berbenno nel 2011. Tennis a livello amatoriale dal 2013 al 2017. Miglior risultato quarti di finale torneo Quarenga 2016. Iscritto al PD dal 2010

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