Il Piave continua a mormorare a Gorle, ma non certo calmo e placido. Il ricordo dei Caduti della Prima Guerra mondiale, che le sue acque sacre alla Patria dovrebbe rimandare, è diventato il canovaccio di una telenovela politica interpretata da tre anni senza soluzione di continuità dal sindaco Giovanni Testa e dal suo predecessore Marco Filisetti.
La sceneggiatura ruota sulla possibilità o meno di riunirsi nel Parco dell’ex polveriera (dedicato alla memoria dei Caduti) per rendere onore ai quei ragazzi mandati al fronte nel 1915, contro la maggioranza del Parlamento e del paese, dall’allora Primo Ministro, Antonio Salandra. Finora Filisetti ha accumulato 1764 euro di multe e una manciata di processi in corso (tra cui uno in Consiglio di Stato) per aver fatto ciò che il sindaco Testa ritiene che non si possa fare.
Un’altra multa da 31,60 euro
L’ultima puntata del serial amministrativo riguarda l’intervento al parco della Polizia Locale. L’esito è stato l’ennesimo verbale sanzionatorio ai danni di Filisetti (31,60 euro). L’accusa è aver occupato il suolo pubblico, senza autorizzazione, con una sedia dove era appoggiato un proiettore e con un telo bianco da cineforum occasionale. La serata, promossa dal gruppo “La Nostra Gorle”, ha previsto un momento di raccoglimento, la drammatizzazione delle lettere dal fronte, un inquadramento storico di Marco Cimmino e un momento musicale del gruppo musicale “Dissiband” coronato dai canti del coro “Amici miei”. In chiusura il presidente dell’associazione dei Reduci, Piero Merelli, ha recitato la preghiera dell’Alpino. “Nello stesso verbale – precisa l’ex primo cittadino – veniva inoltre contestato il fatto che alcuni spettatori avevano utilizzato delle sedie per sedersi, messe a disposizione degli organizzatori per coloro, specie anziani, che ne avessero avuto bisogno”.
L’alternativa del sindaco
“Il mio predecessore – precisa Testa – fa un po’ la vittima. Sa bene che il Consiglio comunale ha approvato un regolamento che vieta qualsiasi manifestazione di parte politica (indipendentemente dal tema trattato) all’interno di un parco dedicato alla memoria condivisa di tutti i Caduti in guerra. A Filisetti ho proposto (senza, peraltro, ottenere risposta) l’alternativa del parco della biblioteca dove le iniziative di parte politica sono possibili con il beneficio, in caso di brutto tempo, di utilizzare l’auditorium che contiene più di cento persone. La multa è un atto dovuto per il semplice fatto che non si sono rispettate delle regole”. “Regole assurde – rimarca Filisetti – che contrastano con il principio sancito dalla Costituzione di libertà d’espressione”.
Una Beautiful in formato local
Filisetti ricorda di aver creato lui stesso quel parco. L’ha valorizzato con l’ottenimento dal demanio militare del trasferimento gratuito al Comune di Gorle dell’ex polveriera. Era un vecchio deposito di munizioni che serviva ai rifornimenti dei militari impegnati sull’Adamello. “Quando, sfortunatamente per Gorle, ho perso le elezioni – continua Filisetti – commemorare i Caduti nel parco ad essi dedicato è diventata un’infinita tragedia per le continue “attenzioni” dell’attuale sindaco”. “Le regole sono regole – ripete Testa – Se la lista civica che mi ha sostenuto volesse organizzare il medesimo evento, sempre al parco, sarei costretto a diffidarli dal portare avanti l’iniziativa”. Il fronte tra Testa e Filisetti è decisamente caldo e non sembra esserci un spiraglio che possa suggerire un epilogo di buon senso. Una soap opera che assomiglia ogni giorno di più ad una Beautiful in formato local. (Bruno Silini)
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